Quest’anno tanti di noi hanno deciso di non compilare la famosa lista dei buoni propositi del 2018, siamo sempre più convinti dell’attimo fuggente, del “carpe diem” e che l’unica certezza sono il “qui” e l’ “ora”. Quindi che si facciano benedire i progetti e godiamoci l’unica certezza: il momento che stiamo vivendo.
Pericoloso, molto pericoloso!
Io a questo punto partirei proprio da Ernest Hemingway, il grande scrittore che ci esortava alla visione del futuro. Ecco, in quella lista c’è! In quella lista di buoni propositi e progetti ci stanno anche i nostri desideri che sono quanto di più vero ci sia nella nostra mente.
Secondo Hemingway uno scrittore che lavora ad un romanzo a fine giornata deve posare la penna solo quando sa cosa scriverà dopo. La visione del futuro è fondamentale se vogliamo procedere nel presente. Vale per gli scrittori che sperimentano l’ebrezza dell’onnipotenza nel raccontare una storia e i suoi personaggi, ma vale anche per tutti noi, sebbene privi di superpoteri, che abbiamo il problema/privilegio di progettare il domani pur non dovendolo scrivere. Per questo non possiamo permetterci di non stilare quella lista. La cosa peggiore che possa succederci è non aver fatto piani, lasciare che il tempo passi invano, essere privi di desideri, niente di più autodistruttivo che lasciarsi vivere. Quell’elenco diventa quindi “sacro”, una pratica necessaria e obbligatoria. E bisogna anche, partendo dal piccolo, pensare a qualcosa di talmente grande e luminoso da accecarci! Come diceva il grande scrittore:
“Oggi non è che un giorno qualunque di tutti i giorni che verranno, ma ciò che farai in tutti i giorni che verranno dipende da quello che farai oggi. È stato così tante volte”.
Giusi Lo Bianco






Lascia un commento