A cura di Alessia Aleo
Da subito abbiamo creduto nella potenzialità di Intenet. Oggi dopo sette anni di presenza sul web possiamo sentenziare che l’editoria, anche on line, è un mare di opportunità. Non esistono colonne d’Ercole che possano fermare la cultura, la voglia di conoscenza e condivisione. Perché questa premessa?
Perché grazie a questo poderoso mezzo abbiamo avuto l’opportunità e il piacere di intervistare, a distanza, la scrittrice e vincitrice del Premio Strega per la categoria +11, Chiara Carminati.
Chiara Carminati è autrice di storie, poesie e testi teatrali per bambini e ragazzi. Conduce laboratori e promuove incontri di lettura in biblioteche, scuole e librerie. Specializzata in didattica della poesia, tiene corsi di aggiornamento per insegnanti e bibliotecari, in Italia e all’estero. Con i musicisti della Linea Armonica ha realizzato spettacoli di poesia e narrazione che intrecciano parole, musica e immagini.
Ho letto ed apprezzato l’opera “Semplicemente Lili. La vita di Lili Boulanger” pubblicato dalla casa editrice palermitana rueBallu e il mio personale, e assai semplice, consiglio è quello di lasciarsi andare. Ondeggiate tra le parole e fatevi affascinare da tutti i generi.
- La promozione della lettura è un obiettivo che negli ultimi anni, con grande convinzione e determinazione, punta a diventare “un’abitudine sociale”. Perché è importante fare promozione della lettura, leggere a voce alta ed avvicinare al mondo dei libri sin dalla prima infanzia?
I bambini sono naturalmente curiosi. Per questo sono anche naturalmente attratti dai libri, soprattutto quando capiscono che dentro quegli oggetti da sfogliare si nascondono storie e parole che giocano. Perché questo avvenga però è importante la presenza dell’adulto e della sua voce, fin da quando i bambini sono piccolissimi. Questa fondamentale ruolo di mediazione non si esaurisce con l’apprendimento della lettura a scuola: anche dopo aver imparato a leggere da soli, ancora a lungo i bambini hanno bisogno e diritto di ricevere letture ad alta voce, e di avere qualcuno che navighi insieme a loro attraverso gli arcipelaghi di libri da esplorare.
- Sono numerosi i laboratori che vengono da Lei realizzati (parolematte.it) qual è la loro meta?
Gli incontri che tengo con le classi mirano a far conoscere ai bambini i libri e le ricche offerte delle biblioteche. In particolare da anni mi dedico a promuovere la lettura dei libri di poesia, che sono spesso un po’ trascurati e nascondono invece preziosissimi tesori.
- Nella sua produzione letteraria per l’infanzia sono probabilmente confluite molteplici esperienze, nello specifico cosa l’ha portata a raccontare la storia di Lili Boulanger?
A volte i libri nascono anche in forza di una speciale sintonia tra l’autore e l’editore. Lili Boulanger è stata una donna affascinante, in Italia poco conosciuta, con una storia sofferta e luminosa al tempo stesso. L’editore ha un particolare legame con questa giovanissima compositrice, e mi ha proposto di dare voce alla sua storia. Conoscendo la passione, la grazia e la competenza di questo valorosissimo editore, non potevo che accettare!
- Lili, modello per le giovanissime donne?
E anche per i giovanissimi uomini. Certo, Lili è stata la prima donna compositrice a ricevere l’ambitissimo Prix de Rome, e per ottenere questo grande risultato ha dovuto non solo farsi forte del suo talento e dei lunghi studi, ma anche affermare la sua identità di donna musicista in una società e in un momento in cui l’ambiente musicale era prettamente maschile. Ma la sua storia non è solo questo. È anche tenacia, dedizione, vitalità, spiritualità… che non conoscono appartenenza di genere.
- Un luogo e un momento della giornata la ispirano in particolar modo nella stesura delle sue opere?
Direi di no. Fortunatamente, lettura, studio e scrittura sono tutti lavori facilmente trasportabili.
- In “Semplicemente Lili. La vita di Lili Boulanger” confluiscono differenti discipline artistiche, dalla letteratura alla musica, passando per l’arte figurativa. A suo avviso qual è il rapporto tra scrittore e illustratore?
Probabilmente in ogni caso specifico è diverso. Posso parlare quindi del mio rapporto con gli illustratori con cui ho lavorato, che è stato sempre arricchente. Ho avuto la fortuna, per i libri che più valorizzano le immagini, di lavorare sempre con persone che mi hanno insegnato molto e mi hanno generosamente aperto la loro visione del mondo e dell’arte.
- Com’è nato l’incontro con l’illustratrice Pia Valentinis?
Un po’ per caso e un po’ per passione: conoscevamo entrambe il lavoro l’una dell’altra, senza però esserci mai incontrate. Appena è accaduto, abbiamo deciso di fare un libro insieme e da allora non abbiamo più smesso. Intrecciare i progetti con Pia nell’ideazione e realizzazione di un libro è sempre un’avventura entusiasmante.
- Vincitrice del “Premio Strega” Ragazzi e Ragazze 2016, per la categoria undici anni, con il libro Fuori fuoco, cosa si porta dentro da questa esperienza?
L’onore di aver portato per prima la fiaccola del Premio Strega nell’ambito della letteratura per ragazzi: era la prima edizione, da allora la fiaccola passa di mano in mano e speriamo tenga a lungo viva la sua fiamma.
- Quali sono gli autori che hanno influenzato il suo percorso creativo?
Ogni lettura che facciamo, in modo più o meno consapevole, ci costruisce e contribuisce a fare strada alle nostre parole. Leggere molti libri per bambini e incontrare i miei lettori mi aiuta comunque a mantenere un dialogo aperto con loro anche quando sto scrivendo.
- Chiudiamo l’intervista con un consiglio: cosa suggerisce ai suoi giovani lettori?
Di raccontarsi l’un l’altro i libri che hanno amato di più, consigliarseli, discuterne insieme. E di avventurarsi in biblioteca a scoprire tutto quello che li aspetta.








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