Potrebbe sembrare retorico ribadire che oggi il mondo corre velocemente con un ritmo frenetico che sommerge le nostre giornate tra impegni e scadenze. Persino le vacanze assomigliano sempre più ad una maratona piuttosto che ad un momento di vero relax ed ad una pausa di pace.
Molti dei nostri disturbi psico-somatici vengono causati da questo stile di vita, con l’aggravante che seppur consapevoli , non facciamo nulla per ridurre i rischi .
Sarebbe il caso di dire “da oggi lasciamo che siano gli altri a correre ,da oggi diamo spazio alla lentezza.
Ovviamente non si parla di lentezza intesa come pigrizia o incapacità di stare al passo con i tempi, bensì una vera e propria saggezza volta al proprio benessere.
“Sfiorare e non affrettare” dovrebbe essere il nostro motto quotidiano. Riuscire a sfiorare l’altro senza che questo se ne accorga, in maniera impercettibile.
Il vantaggio della lentezza è quello di riuscire a cogliere aspetti che altrimenti ci sfuggirebbero. Un po’ come gustare un piatto delizioso, assaporandolo, piuttosto che divorarlo per fame.
Uno di questi aspetti è riuscire ad Ascoltare . Si dice che parlare è un bisogno, ascoltare un’ arte. Non c’è cosa più vera. L’ascolto , prevede un contesto in cui la dimensione temporale diventa come un elastico, ovvero allungabile,deformabile Ascoltare, inoltre, necessita uno stato d’animo scevro da ansietà e stress, pertanto ecco che, la comunicazione inizia ad assumere un sistema di decodificazione allineato tra l’emittente ed il destinatario.
Questo è solo un esempio di come la lentezza, possa migliorare la comunicazione e le relazioni tra le persone.
Pensiamo a quante opportunità abbiamo perso per aver pigiato l’acceleratore . Pensiamo a quante volte , per alienarci dalle insoddisfazioni latenti, abbiamo colmato il nostro tempo con accumuli di impegni, spinti dalla voglia di arrivare in cima alla piramide dei bisogni di Maslow, ovvero all’autoaffermazione.
Questa spinta emotiva nevralgica però, non ci esonera nei momenti di vuoto , a soffermarci a fare il punto della nostra esistenza. Ed è proprio in quell’istante, che ci vengono in mente le occasioni perdute, la recita mancata del proprio figlio, una giornata non goduta al parco giochi, una passeggiata al mare, una pizza con gli amici, o semplicemente un buon libro sotto l’ombrellone. Ci si sente piccoli, vengono i sensi di colpa, e quella vetta piramidale inizia a sembrarci quasi ridicola. Ecco che, ci rendiamo conto che è stata tutta colpa della velocità, della fretta di fare le cose, che ci ha distratto dal cogliere il vero senso della vita.
La lentezza dunque è un vero e proprio stile di vita, ma va usata con diligenza. Impariamo a non lasciarci sfuggire ogni aspetto delle cose, niente è mai per caso, poniamoci le domande del perché esistono e della funzione che hanno.
Dobbiamo ritornare a pensare, come facevano i buoni filosofi, davanti all’immensità della natura ed alle manipolazioni dell’uomo, con il giusto ritmo della lentezza.
Valeria Barbagallo






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