Nell’alto viterbese alle porte del piccolo lago Bolsena l’apparentemente serena vita di Greta, segretaria di un notaio, viene scossa dalla decisione di tornare in Sicilia dopo sei anni.
La nostalgia, i quesiti esistenziali e la forse la volontà di mettere ordine la riporteranno tra le strade di Aci Castello.
È il coinvolgente romanzo di Roberta Mezzabarba, La lunga Ombra di un sogno, edito da La Caravella editrice, già in libreria da qualche settimana, quello che vede Aci Castello come setting principale.
Nonostante l’autrice non sia mai venuta a visitare la Sicilia, e nello specifico Aci Castello, ha deciso di ambientare buona parte della sua opera tra le vie della nostra contrada poiché lo definisce un “posto benedetto da Dio”. La sicilianità è una componente forte, come ha dichiarato ai microfoni di Rete Radio Network, e questa peculiarità ha dato vita ai suoi “forti” personaggi.
“Ho ambientato gran parte del romanzo ad Acicastello, nelle sue campagne, fra i castellesi della metà degli anni settanta perché la Sicilia è una terra che sento profondamente legata a me, come i siciliani, focosi, ombrosi, schivi, spinosi fuori ma dolci dentro, come i fichi d’india”
Greta, la protagonista, dopo la fuga e la ricerca di una pace che non trova lontano dalla sua isola, ritorna al Aci Castello delineare un orizzonte di chiarezza. Difatti, più passano gli anni e più è consapevole del fatto che non ha mai allontanato dal cuore le sue radici. Intraprendendo questo viaggio verso il passato ha la consapevolezza che nulla sarà come prima. Un’evoluzione o un’involuzione? Da scoprire attraverso le righe di questo romanzo.
Alessia Aleo






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