E se fosse vero?
Tempo di verbi in seconda C.
Si comincia ovviamente col modo indicativo. Presente, passato e futuro.
L’indicativo è quel modo che esprime la realtà e la certezza che un’azione sia avvenuta, avvenga adesso o avverrà nel futuro.
Io, non vi nascondo, avrei iniziato dal congiuntivo.
Avrei cominciato col riempire le teste dei miei alunni di dubbi, domande e “se”.
Il congiuntivo (sia benedetto sempre chi lo usa), introduce e struttura l’incertezza, il dubbio, l’ipotesi. Sottolinea un evento soggettivo e irreale, esprimendo un’opinione personale, un desiderio, una preoccupazione, un’attesa, una probabilità. Quanta passione e quanta vita ci sono in un congiuntivo. Quanta speranza, quanto patimento, quante aspettative, quanto dolore.
Forse il congiuntivo non è necessario per vivere, ma grazie ad esso si vive meglio: la vita si riempie di sfumature e possibilità.
Il congiuntivo è il mio modo, il mio tempo.
SE usassi troppo l’indicativo finirei per disporre solo di certezze.
Ne ho poche.
Col dubbio ho più dimestichezza.
E tra tutti i congiuntivi di cui non dispongo c’è un indicativo di cui dispongo.
Quando Shakespeare scrisse: “Essere o non essere, è questo il problema”, intendeva che non è né “essere” né “non essere”, ma solo “se fosse”…
E se fosse (vero) sarebbe magico!
Giusi Lo Bianco






Lascia un commento