Rubrica a cura di Valeria Barbagallo
Iniziata la cena Donna Saridda, fece portare a tavola dalla servitù una serie di prelibatezzi, una sequela interminabile di portate. Sotto ai miei occhi si presentò l’inimmaginabile. Ogni piatto aveva un’anima, una storia, un suo perché. Tuttu appariva comu un’opera d’arti. E tra una portata ed un’altra, vinni u tempu… delle sarde beccafico, a seguire della caponata di mulinciani e dell’agrodolce. Quella sera, quella sala era diventata per un momento, un luogo sacro, magicu… in scena Gianluca Barbagallo e Nicola Diodati, siamo a Spazio Norma, Aeroporto di Catania, dove i due attori ci regalano un’interpretazione magistrale di “Norma che passione”, la meravigliosa storia della pasta alla Norma. Due veri e propri mattatori, padroni giocosi, esilaranti, attori superlativi del panorama teatrale Catanese.
Gianluca Barbagallo
Un uomo, un’artista catanese, sublime istrione Gianluca Barbagallo, un virtuoso della parola scenica, che la sa lunga su come e perché far ridere gli spettatori, a lui tutto è concesso e perdonato. Il comico fantasioso, diciamocelo, è quello fuori da ogni cliché, per intendersi, quando io vado in scena, ricreo di volta in volta un personaggio con una sua specifica caratterizzazione, ma al contempo ex novo, unico, irripetibile. Di teatro a sentir parlare Gianluca, debbono parlare i teatranti, lo possono fare gli autori, gli attori, i registi, mentre di recitazione, di tempi comici e comicità soltanto i grandi attori comici. Ma poi chi fa la differenza signori miei è il pubblico, e tutto ciò che noi siamo capaci di fare arrivare, emozioni, vibrazioni. Un pubblico divertito ha sempre una possibilità! Quale? Quella di fuggire per un attimo dal proprio quotidiano, dai propri pensieri, dai propri problemi. Passare dal tragico al comico certo non è facile, ma per uno “bravo” come Gianluca Barbagallo tutto è concesso. Pensate per un momento ad un bambino che piange, un pianto a dirotto che improvvisamente si interrompe e si alterna ad un candido sorriso. Ecco a cosa porta una buona base di recitazione, si ha la possibilità di convogliare le emozioni. Ma quando si parla di Gianluca Barbagallo è doveroso puntualizzare che è un attore a 360 gradi, autore sensibile e vivace di opere teatrali, non solo comicità dunque, ma impegno costante a trattare argomenti civili e d’inchiesta.
Nicola Diodati
Nicola Diodati per chi ha avuto il piacere di conoscerlo è dotato di un fascino magnetico irresistibile, sul quale pochissimi eletti possono contare. Nell’ambiente teatrale diremmo “un animale da palcoscenico”, insomma nato per recitare e per dominare i sentimenti e le emozioni, anzi per fingerle.. Il teatrante che lo crediate o meno è un lavoro, un mestiere professionale. Pensate si possa improvvisare dall’oggi al domani? Lo sa Bene Nicola Diotati che dà voce ai più segreti e misteriosi palpiti dell’animo umano utilizzando la recitazione. Dare animo, carne sangue alla parola scritta di un autore, un poeta, un regista, vi sembra facile? No, no, ci vuole talento, una buona dose di bravura e un bagaglio di nozioni tecniche, che si acquisiscono con una buona scuola di teatro, incontrando professionisti con caratteristiche diverse, dai quali attingere con estrema umiltà, sempre emozioni, tecniche, spinte diverse. Respirazione e pronuncia esatta, scansione ed articolazione, colori del ritmo, sono tutti elementi che ci servono ad esprimere al meglio la nostra interpretazione. La voce per un attore, secondo Nicola, è il mezzo d’espressione più importante, ed è per questo che va educata, controllata, corretta. La respirazione poi rimane sempre la base di una buona dizione, e diciamocelo anche di una lettura intelligente. La parola scenica credetemi dev’essere alimentata, assistita sempre da una buona respirazione.
Calogero Matina – Kalos






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