Una delle lacune della scuola è quella non aver inserito come materia obbligatoria l’educazione finanziaria.
Eppure i bambini già capiscono il valore del denaro ed il suo potere di acquisto! Capiscono anche che il lavoro dei genitori è strettamente correlato al concetto del guadagno. Allora perché non educarli sin dalle elementari?
La società moderna , fortemente consumeristica, tende a produrre bisogni fittizi , grazie al bombardamento mediatico di beni o servizi,creando tendenze e dipendenze che nel linguaggio economico si identificano come esternalità negative. Tipico esempio è quello del telefonino, nelle sue continue versioni innovative o quello dei giocattoli di serie o ancora meglio della moda.
Il consumo sfrenato è nettamente in antitesi col concetto del risparmio, offuscando qualsiasi forma di progettualità futura, o nella peggiore delle ipotesi, trovarsi impreparati dinanzi un evento economico improvviso.
Ciò che manca di fondo è una cultura pesata di risparmio ed investimento, concetti con cui prima o poi tutti si troveranno a doversi confrontare.
Alcune Associazioni di settore, come ad esempio l’Anasf ( Associazione Nazionale dei consulenti finanziari) ha creato un apposito progetto di educazione finanziaria, denominato “Economic@mente”, da rivolgere a tutte le scuole come modello educativo e formativo extra scolastico.
Anche Poste Italiane, ha dovuto fare il passo in avanti. Difatti, ha realizzato un percorso di formazione pluriennale,che è stato denominato Il “Risparmio che fa scuola”, grazie al protocollo d’intesa tra le Poste, Cassa Deposito e Prestiti ed il Ministero dell’Istruzione. La loro missione è quella di sensibilizzare i ragazzi al valore ed al sistema del risparmio.
Questo progetto è destinato alle scuole ed è ovviamente extracurriculare,. Tra le idee, quella esilarante è di creare dei laboratori didattici per i bambini più piccoli. Ormai è necessario che le generazioni future siano consapevoli di come potranno gestire il proprio denaro e soprattutto capire la finalità collettiva del risparmio.
Poste Italiane è sempre stata una pioniera nel settore del “Risparmio” grazie ai Libretti di Risparmio, ai Buoni fruttiferi ed alle relativamente recenti forme assicurative previdenziali e sulla vita. Ovviamente , l’offerta di Poste si estende anche ai vari settori degli investimenti, dei finanziamenti e assicurativi.
Il “Risparmio che fa Scuola”, rientra dunque pieno titolo nella “Strategia per l’Educazione Finanziaria”, auspicando che i futuri consumatori possano capire le ragioni e le funzioni sociali dell’impiego del denaro.
Valeria Barbagallo






Lascia un commento