Inizio prova ore 10:15.
A scuola le prove Invalsi segnano il tempo.
Qualche bambino/a è emozionato/a, qualcuno/a è ansioso/a, qualcun altro/a neppure ci pensa.
Alla maggior parte degli insegnanti queste prove non vanno propriamente a genio, c’è addirittura chi le boicotta.
Le prove Invalsi effettivamente non sono in grado di valutare tutte quelle caratteristiche che rendono ciascun alunno speciale e unico.
Per questo non le amiamo.
Chi ha creato questi test e chi li valuterà non conosce i nostri alunni quanto li conosciamo noi.
Non sanno che alcuni di loro parlano due lingue, né se gli piace scrivere, cantare o disegnare. Non hanno mai visto il loro talento naturale per lo sport. Non sanno se sono gentili o ribelli, timidi o estroversi, socievoli o spiriti solitari. Non sanno se ogni giorno fanno del loro meglio.
Gli esiti di queste prove diranno qualcosa di loro, ma non diranno tutto, proprio perché sono tanti i modi di essere intelligenti.
I nostri alunni sono intelligenti! Lo sono tanto! Essi sono la ragione per la quale, nonostante 1400 km di distanza da casa e una vita estenuante da pendolare io, tutti i santi giorni, sono felice di andare a lavoro. Per questo motivo, tra una domanda e un’altra, spero che chi “valuta” si ricordi che non esiste un modo per “esaminare” tutte quelle caratteristiche incredibili e magnifiche che fanno dei bambini quello che sono!
Tuttavia è sacrosanto ed evangelico che facciano del loro meglio e non mollino.
Io credo in ognuno dei miei alunni!
Ci credo con tutta me stessa perché ho dedicato studi, sforzi e sogni per insegnare! Ogni giorno sono chiamata a testimoniare che è tutto vero… sono chiamata a testimoniare di essere mediatrice di qualcosa di desiderabile e indispensabile..qualcosa che posseggo e che voglio regalare alle mie alunne e ai miei alunni. Voglio dimostrare loro che perdo il sonno per insegnare quelle cose che valgono i miei sforzi. I miei occhi dovranno brillare tutti i giorni, non potrò mentir loro! Se non ci credessi io perché dovrebbero crederci loro? Non sarò credibile se parlerò loro della Buona Scuola che non mi è piaciuta, che stare lontana da casa è dura, che anche la maestra sorridente ha problemi e ossessioni. No. Io voglio fargli sapere quanto amo la forza del Sole che brucia da 5 miliardi di anni e trasforma il suo idrogeno in luce, vita, energia. Voglio dirgli, commossa, che questo miracolo durerà almeno altri 5 miliardi di anni…Voglio spiegargli perché la Luna ci mostra sempre la stessa faccia e insegnargli a interrogarla come il pastore errante di Leopardi. Voglio spiegargli come è possibile che la rosa abbia i petali disposti secondo una proporzione divina infallibile e perché il cuore è un muscolo che batte involontariamente, oppure come l’occhio a trasforma la luce in immagini.
Voglio spiegargli come hanno fatto i Romani a unire bellezza ed efficienza come nessun altro popolo al mondo. Voglio spiegargli che certe cose non si possono spiegare…dovrò insegnargli a non cercare sempre le risposte, ma a imparare a vivere le domande.
Voglio aiutarli a trovare i loro talenti, le loro passioni, i loro sogni… ma prima dovrò condividere i miei con loro, altrimenti come faranno a credermi? Voglio spiegargli tutti i giorni che la loro vita è irripetibile e insegnargli a cercare e trovare il meglio in ogni cosa e ogni persona.
Voglio insegnargli a ragionare, perché non prendano mai le idee dai luoghi comuni, dal pensiero dominante, dal pensiero non pensato, dal qualunquismo più mediocre.
Voglio insegnargli ad amare il nostro Paese…prima di fargli desiderare una vacanza in America…
Mi piacerebbe molto che amassero scrivere e che imparassero a leggere la matematica come formula divina.
Fine prova ore 11:30.
Giusi Lo Bianco






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