– Zia, ma proprio una persona così giovane e giovanile come te, cosa aspetti a cancellarti da Facebook! È per vecchi decrepiti! Tu non sei una vecchia!
– Ma come è da vecchi? È una novità questa? Eh no bella mia! Toglietemi tutto, ma non il mio Facebook. E poi io ho sempre amato conversare con gli anziani (che quindi ora sono i miei “coetanei digitali”).
Pare che la mia brillante nipote diciottenne nativa digitale abbia ragione.
Regola numero uno dei tempi moderni: sei giovane, e per giovane si intende un teenager, “bazzichi” su Youtube e su Instagram, di certo non su Facebook. Lo dicono i numeri del sondaggio condotto dalla statunitense Pew Research Center dal titolo “Teen, social media e Technology 2018”. La sintesi è brutale: agli adolescenti Facebook non piace più. O meglio: non lo trovano attraente quanto YouTube, la piattaforma che ospita video di ogni genere, e Instagram, il social network delle fotografie, dei video brevi e anche delle storie, che durano 24 ore e poi scompaiono.
Guardiamo ai numeri: secondo lo studio, il 51 per cento dei teenager americani tra i 13 e i 17 anni utilizza Facebook molto meno di altre piattaforme come YouTube (85 per cento), Instagram (72 per cento) e Snapchat (69 per cento).
Alla dinamica è stata anche data una definizione: è il cosiddetto “context collapse”, ovvero il collasso del contesto. Si tratta di un fenomeno complesso che può essere sintetizzato nella incongruenza tra l’intenzione con cui si ricorre al social network e la realtà. Per dire: un ragazzino magari vuole interagire con i suoi amici, ma si ritrova intercettato anche da genitori, conoscenti e insegnanti.
Concludendo, lasciateci pure il nostro social antidiluviano, da far funzionare con la manovella, ma non adagiatevi troppo, perché anche noi “primitivi digitali” abbiamo la capacità di infilarci in Instagram ed in meno di 24 ore controllarvi come nemmeno Sherlock Holmes 4.0! Non potete mai sentirvi al sicuro da occhi indiscreti…
Giusi Lo Bianco






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