Le lascia i soldi lì, al solito posto e tutte le volte le dice “Szeretlek”, ti amo in ungherese.
Lei ha un passato terribile, ma riesce a mostrargli ugualmente un sorriso dolce, malinconico e struggente. È solare, colta e molto intelligente, dotata “perfino” di un titolo di studio. Lui le scrive lettere d’amore, le regala fiori, cioccolatini e peluche. Lei adora i peluche.
Le chiede di lasciare il suo lavoro e vivere alla luce del sole in mezzo alla gente ignara. Autentica come sempre gli dice che non vuole lasciare quel lavoro, che lo fa per soldi, che è libera.
Il suo cuore è chiuso dentro una corazza, lui vorrebbe distruggere quella corazza. Non può. Lei viene da un passato che ha provveduto presto a svezzarla, soffrendo mancanze atroci e soprusi inimmaginabili.
Forse pensa che solo il benessere economico possa metterla al riparo dalla crudeltà della vita.
Nemmeno il suo amore può farle cambiare opinione. È qualcosa di amaro che le si è conficcato dentro, un impasto di realismo e cinismo dal quale non può sfuggire.
Lui l’ha intenerita con la sua passione, col suo amore senza calcoli.
Adesso per lei le sicurezze pratiche sono più importanti di quelle affettive.
Nessuno di noi sa delle ferite profonde e sanguinanti che queste donne sentono ancora in fondo al cuore.
Lei avrà sempre un posto indelebile nel tuo cuore, ti ha dato quel che poteva.
Ha la sua battaglia da combattere.
Tu la tua.
Il tuo desiderio di profondità non può solo portarti alle situazioni estreme.
E adesso che so di voi io vorrei spedire il mio cuore in un unico posto: nella curva di tifosi più impetuosa che esista al mondo, con tamburi, trombette e olè olè. Lì, è solo lì, a fare il tifo per l’impossibile.
Giusi Lo Bianco
(Foto di Daniele Nicolosi)






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