Articolo Di Calogero Matina – Kalos
Era l’8 febbraio dell’anno 1587 e la regina di Scozia Mary Stuart era stata condannata alla decapitazione per volontà della cugina Elisabetta I regina dell’Inghilterra. “E il mio sangue innocente versato Plachi l’ira del cielo sdegnato, non richiami sull’Anglia spergiura il flagello d’un dio punitor.” Ecco a voi l’ultimo dolce e straziante canto nell’opera di Donizetti, quello che vede come protagonista Maria Stuarda, qualche istante prima di aver raggiunto il patibolo.
Una donna bellissima Maria Stuarda, esattamente il contrario di sua cugina Elisabetta, altezzosa e superba, che fece inginocchiare dinanzi al suo trono l’intero mondo, mentre la sorte che toccò a Maria Stuarda fu ben diversa, la donna fu rinchiusa, dietro le sbarre di una prigione, per poi essere accusata di tradimento dalla stessa cugina subì la condanna a morte.
In Sicilia, oggi, le Maria Stuarda, sono piccole crostatine rotonde di pasta frolla farcite con zuccata verde. Si dice che la caratteristica confettura di zucchine verdi utilizzata per farcirne l’involucro sia di origine araba, e che un tempo questi dolcetti erano apprezzati in ogni angolo dell’isola. Era usanza in ogni casa offrirle agli ospiti insieme ad un buon rosolio di cannella.
Certo, non ci è dato sapere perché le Maria Stuarda abbiano preso il nome di una regina inglese che in realtà nulla ebbe a che fare con la nostra amata Sicilia. Personalmente. Si pensa che abbiano preso questo nome perché la griglia caratteristica di pasta frolla che chiude la zuccata verde ricorda le sbarre della prigione dietro le quali la regina cattolica Maria Stuart, dovette trascorrere parte della sua vita.
Le Maria Stuarda appartengono ai cosiddetti “dolcetti da riposto”, sono piccoli scrigni di pasta di frolla ripiene di conserva di zuccata per poi essere spolverate con zucchero a velo che a guardarle, vi assicuro, rallegrano la giornata. Di origine antica, questi dolcetti, poiché non potevano mancare nelle dispense delle famiglie nobili siciliane. Queste crostatine, una volta preparate, si conservano per lunghi periodi nella dispensa “riposto” ossia ripostiglio. Si tratta, quindi, di dolci da conservare, ora come allora, in dispensa e da offrire agli ospiti inattesi in visita.
Una volta “addentata” la Maria Stuarda, manifesta tutto il suo dolcissimo e inconfondibile sapore, che alla fine viene d’un tratto smorzato, da un piacevole e fresco retrogusto di limone presente nella farcia di cucuzza che ne costituisce il ripieno.
Ricetta delle Maria Stuarda
Pasta frolla: Preparare una frolla impastando 1 kg farina tipo 0/0, g 300 di zucchero semolato, g 20 ammoniaca, essenza di vaniglia a piacimento, g 300 distrutto, n° 1uovo, e un pizzico di sale.
Per la zuccata: Tagliare le zucchine lunghe a tocchetti dopo aver tolto debitamente i semi. Lessare in abbondante acqua e portare a cottura. Lasciare asciugare per bene, e cuocere la zucchina a fiamma bassa insieme al succo di mezzo limone e a 600-700 g di zucchero per ogni chilo di zucchina lessata e sgocciolata. Appena pronto portare a raffreddamento.
Procedimento: Stendere la pasta frolla e ricavarne delle forme tonde. Foderare con queste l’interno degli stampini debitamente imburrati e infarinati e farcire con un cucchiaio abbondante di zuccata. Formare la griglia tipica delle crostate Maria Stuarda con delle losanghe di pasta frolla.
Cuocere a 180 °C e appena raffreddate cospargerle con zucchero a velo.







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