Tanti gli slogan in cui si legge la rabbia di Antonino Oliva padre di Marco , il ragazzino che alcuni anni fa è stato vittima di un petardo trovato per strada esplosogli in mano. Oggi Marco, 15 anni, ha una menomazione agli arti della mano sinistra e un sogno nel cassetto che forse non potrà realizzare. Questa è la molla che ha spinto Antonino a voler sensibilizzare i ragazzi a non comprare i cosiddetti “botti di fine anno”, anche perché purtroppo spesso si acquistano quelli illegali esposti sulle bancarelle in strada.
“Io dico no ai botti di Capodanno” è l’invito rivolto ai ragazzi dell’Istituto Commerciale Meucci Majorana di Acireale e dell’Istituto E.Pantano di Riposto, che hanno mostrato particolare interesse durante le immagini proiettate in sala raffiguranti i danni permanenti causati dai botti.
L’incontro organizzato in collaborazione con l’associazione Punta al Cuore , presieduto da Agata Pulitano, ha coinvolto gli artificieri della Polizia di Stato , il Primario di Chirurgia plastica dell’ospedale Cannizzaro di Catania, “l’Associazione Polizia di Stato”.

Il Dirigente Scolastico Maria Catena Trovato che ha da subito accolto l’iniziativa, ha ricordato ai ragazzi che l’obiettivo della scuola è educare i ragazzi anche attraverso questi incontri di prevenzione , affinché possano realmente capire a cosa può condurre l’uso indiscriminato dei fuochi pirotecnici legali o illegali.

E proprio su questo ultimo punto che si è soffermato il sovrintendente della Polizia di Stato Antonio Testa, spiegando le differenze sostanziali delle varie tipologie dei botti. Quelli legali devono riportare il marchio CE, il nome del costruttore, dell’importatore, la data di scadenza e il divieto di acquisto per i minori di età 14. Ha raccomandato anche di utilizzarli con una certa distanza dagli occhi e dal corpo e di non comprare assolutamente quelli illegali perchè vengono costruiti con materiali scadenti e senza rispetto delle norme e gli effetti sono devastanti, causandone anche la morte.
Il Prof. Rosario Perrotta, Primario di Chirurgia Plastica, ha riportato molti esempi di pazienti che la notte di Capodanno in particolar modo si presentano al pronto soccorso con volti sfigurati, arti menomati, ustioni gravi e nei casi più estremi in fin di vita. Gli interventi, non garantiscono alle vittime il recupero. Difatti l’alternativa sono le protesi e la chirurgia plastica può ricostruire parti del volto e del corpo ma di certo i segni restano evidenti fuori e dentro.
Il presidente dell’Associazione Polizia di Stato Antonio Costanzo,ha insistito sul tema della prevenzione. La loro missione infatti è quella di garantire sicurezza affiancando le attività della Polizia di Stato sul territorio.
Testimonianze forti , quelle di Mario Luccarelli e Marco Oliva, vittime dei botti, raccontando le loro esperienze traumatiche che hanno cambiato la loro vita.
Un botto non è il divertimento di momento, un botto può essere la fine dei propri sogni, del proprio lavoro, della propria vita.
Per festeggiare-consiglia Antonino Oliva- facciamolo con un abbraccio, un attimo di follia può essere fatale”.


Valeria Barbagallo






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