<< Fra le “ricorrenze e gli “anniversari” da ricordare per conoscere meglio la storia dell’Indipendentismo Siciliano del secolo scorso, ci sembra doveroso ricordarne uno particolarissimo e poco conosciuto>>.
Lo dice Giuseppe Scianò coordinatore del centro scudi AFA (Andrea Finocchiaro Aprile). Che continua nel ricordare.
<< Si tratta cioè della iniziativa “diplomatica” che i due principali Leaders dell’Indipendentismo Siciliano dell’epoca, Andrea Finocchiaro Aprile ed Antonino Varvaro, intrapresero, con la data del 9 Gennaio del 1945, indirizzando un appello, a favore della “Causa Siciliana”, nientemeno che al Pontefice Pio XII (Papa Pacelli)>>.
Fu, quello, un “passo azzardato” che era stato nello stesso tempo un “sacrificio”, dato che sia Finocchiaro Aprile che Varvaro erano esponenti di primo piano del Laicismo Politico e Religioso. Era, però, una iniziativa che entrambi avevano compiuto per amore della “Patria Siciliana”e della “Causa Siciliana”.
L’iniziativa in ogni caso era stata “anomala” ed, a modo suo, “eretica”…se non ingenua, considerato anche il fatto che il Papa doveva restare rigorosamente “Super-Partes”. Peraltro non si poteva dire che la Seconda Guerra Mondiale fosse del tutto conclusa. Anzi in quell’anno 1945, avveniva di peggio e di più…Il Papa era tuttavia un “punto di riferimento” importantissimo e restava il “personaggio” più popolare per l’opinione pubblica anche a livello Internazionale. Ci sia consentito, altresì, di sottolineare come i Separatisti Siciliani, in quell’occasione, avessero “scavalcato” anche gli esponenti dei Partiti dichiaratamente Cattolici.
Era troppo! Non vi furono, però, polemiche “ufficiali” specifiche, né reazioni soprattutto da parte del Vaticano. Ovviamente né in positivo, né in negativo. Né vi furono neppure risposte “vocali” o “epistolari”.
L’iniziativa Sicilianista sembrava destinata a cadere nel vuoto. Anzi: nel dimenticatoio, anche perché, in quell’anno 1945, in Italia e nel mondo succedeva di tutto. E la seconda guerra mondiale restava tragicamente in corso. Passati, però, i cinque anni successivi in occasione delle celebrazioni connesse all’Anno Santo 1950, il Papa ai “Pellegrini Siciliani”convenuti in Vaticano, a Roma, dedicò un “messaggio” tutto particolare, i cui “contenuti” (ci permettiamo, autonomamente, di pensarlo) furono un vero e proprio riconoscimento della “Identità” specifica della Sicilia e del “Popolo Siciliano”, “forte come le sue rocce, ardente nella difesa delle sue libertà come il fuoco dei suoi vulcani”. Non ci sembra un caso…Per questo motivo ne alleghiamo integralmente il testo, che, a nostro parere, rimane più eloquente di ogni altro, ulteriore, discorso>>.
<<Il Santo Padre ai Siciliani. Il Nostro saluto va oggi alla Sicilia, terra di antichissima Civiltà, ricca di memorabili eventi storici, feconda non solo di beni di natura, ma anche madre e ispiratrice di alti impegni e di spiriti eletti, la cui popolazione, buona ed espansiva come il mite clima di quell’Isola incantevole, ha saputo essere al tempo stesso nel corso dei secoli, forte come le sue rocce, ardente nella difesa delle sue giuste libertà come il fuoco dei suoi vulcani. Questa Sede Apostolica, sin dai tempi specialmente di Gregorio Magno e poi Leone IX, fu sempre
particolarmente sollecita della cura Spirituale e del benessere di quel popolo diletto, su cui Noi stessi imploriamo ora di gran cuore, la copia più abbondante dei divini favori. Siamo sicuri che nell’applicazione della dottrina sociale della Chiesa, esso saprà dare un nuovo e magnifico esempio di giustizia e di pace >>. Michele Milazzo






Lascia un commento