Sono troppi i casi di maltrattamenti ai minori all’interno delle mura domestiche. Agghiaccianti i casi in cui sono gli stessi genitori a perpetrare abusi sui propri figli, ma purtroppo saltano fuori quando ci sono segni evidenti o addirittura la morte. In questi casi l’altro genitore è complice-vittima, perché non riesce a uscire fuori dal sistema e non riesce a denunciare per paura.
Ci sono casi poi in cui i carnefici sono i compagni/ e delle madri e padri. Ultimamente sui giornali e sul web si leggono pestaggi e omicidi di bambini, che solo perché indifesi e costretti a subire le scelte altrui si trovano a vivere e a condividere l’ambiente familiare con soggetti estranei.
La cosiddetta famiglia “allargata” non sempre è quella che si vede nei telefilm. Ci sono delle dinamiche profonde che in realtà vengono fuori col tempo.
Purtroppo la premura di voler vivere una nuova storia affettiva e la considerazione delle difficoltà per una mamma, a cui quasi sempre vengono affidati i bambini, di avere tempo libero per sé , fanno si che spesso queste madri ragionino in termini di praticità, sulla scorta di una gentilezza e amorevolezza iniziale da parte del partner nei confronti dei suoi figli.
Ecco che le famiglie si allargano, e si allargano anche i problemi, le gelosie dell’altro genitore ,i conflitti, le intolleranze dei figli, le discussioni tra la coppia, i sedimenti delle incomprensioni , le esigenze diverse, la responsabilità e tutta una serie di dinamiche che nei casi peggiori posso sfociare in violenza domestica, violenza assistita, violenza di genere, e quella più terribile sui bambini.
È chiaro che ci sono altresì casi, in cui le famiglie allargate non presentano dinamiche così contorte.
Occorre una educazione alla riorganizzazione familiare. Occorre un percorso in cui i genitori, comprendano perfettamente le loro responsabilità nei confronti dei figli, anche e soprattutto dopo la separazione o divorzio. Occorre una maggiore consapevolezza delle conseguenze per i figli dovute al subentro nelle loro vite dei nuovi compagni/e.
Proprio perché per i figli , che non sono attori ma spettatori di questa prima fase della loro vita, in cui traggono dai loro caregiver lo stimolo per crescere e per essere educati, è importante affidarsi a dei mediatori terzi, che possano accompagnare i genitori a fare delle scelte ponderate e soprattutto possano tutelare il bene supremo dei minori.
La Mediazione Familiare, serve proprio a condurre i genitori a ragionare e a comunicare tra di loro mettendo da parte gli egoismi e i conflitti dolorosi, evitando la manipolazione dei figli per vendette o ripicche. Piuttosto aiuta i genitori ad individuare il comportamento più idoneo per farli crescere serenamente e per rendere dinamiche , come quella della famiglia allargata, maggiormente comprese e accettate dai minori.
Un percorso, un controllo, una tutela, la Mediazione Familiare, ancor prima degli specialisti in ambiti psicologici e clinici, è il passo che precede qualunque forma di coinvolgimento dei figli nella vita strettamente personale dei genitori.
Prima di allargare la famiglia occorre allargare il buon senso e le proprie responsabilità.
Valeria Barbagallo






Lascia un commento