Nella ricorrenza del 74° anniversario della scoperta e della Liberazione dei sopravvissuti all’inferno di Auschwitz, gli Indipendentisti del Centro Studi “Andrea Finocchiaro Aprile” ricordano con commozione ed indignazione la Shoah e la barbarie dell’Antisemitismo.
Condannano altresì ogni moderno fenomeno di Nazifascismo vecchio e nuovo, “Populista” e non. Ritengono altresì doveroso ricordare il comportamento, sostanzialmente “Accogliente” e solidale verso le comunità Ebraiche, da parte del Popolo Siciliano, anche nei momenti più critici della Storia della Umanità. Un “fatto”, questo, che merita di essere rivisitato e meglio conosciuto e “riconosciuto” dagli Storiografi e dalla Cultura Ufficiale. A tal proposito facciamo presente che nella interessante dichiarazione riportata sul quotidiano “La Sicilia” in data 26 Gennaio 2019 – ( servizio giornalistico a firma di Laura Compagnino) – Evelyne Aouate, Presidente dell’Istituto Siciliano di studi Ebraici, ha manifestato un particolare apprezzamento per la “disponibilità” dei Siciliani alla ’accoglienza. Una “disponibilità”, questa, dimostrata nei confronti delle Comunità Ebraiche dai Siciliani in ogni epoca, così come ha sottolineato la Aouate, da decenni “fiera abitante” della Città di Palermo, particolarmente informata sulla Storia della Sicilia.
Nonché sulla antichissima presenza Ebraica, non di rado costellata di persecuzioni, come peraltro si deduce, ad esempio, dalla disposizione (del 590 dopo Cristo) del Papa Gregorio Magno con la quale si ordinava al Clero Siciliano di restituire agli Ebrei gli oggetti sacri “requisiti”. Ricordiamo, però, anche le persecuzioni e l’editto reale, datato 18 Giugno 1492, con il quale si disponeva che entro i tre mesi successivi gli Ebrei di Sicilia si sarebbero dovuti convertire al Cattolicesimo o andare via dalla Sicilia; pena la morte…Nel Regno di Sicilia, però, – nonostante le testimonianze drammatiche, numerose in verità, delle orribili persecuzioni (si pensi ai fatti di Modica) e che sono riportate dalla letteratura Storica, – le presenze Ebraiche in Sicilia restarono numerose.
E, non di rado, bene inserite nella politica, nell’economia e nella cultura..In quanto esisteva anche una grande quantità di espedienti per evitare il peggio, confermando la validità del proverbio in base al quale “fatta la legge nasce l’inganno”…Ed è, questo, un “aspetto” della storia degli Ebrei in Sicilia che purtroppo ancora oggi non viene approfondito. Una “storia” che sostanzialmente conferma la esattezza del “taglio”dato alla Questione Ebraica in Sicilia dalla Aouate. Si pensi ai “battesimi di massa” che in certi momenti i nobili Siciliani potevano effettuare nei confronti dei contadini ed in genere degli abitanti dei rispettivi “feudi”. Il “battesimo”, infatti, faceva diventare, Ipso facto,“Cristiani” gli Ebrei in questione, sottraendoli ad ogni persecuzione ed ad ogni discriminazione.
Michele Milazzo






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