Il cannolo siciliano è uno dei dolci più antichi della pasticceria italiana e fa parte dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani (P.A.T) del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali (Mipaaf).In origine era un dolce carnevalesco ma oggi ha perso il suo carattere di occasionalità, diventando un quotidiano e rinomato esempio di bontà italiana.In origine la pasta veniva arrotolata intorno a delle canne di fiume (da qui il nome cannolo) e le prime descrizioni risalgono al 75 a.C.Per alcuni sarebbe stato inventato dalle suore di clausura, per altri è una ricetta araba o addirittura romana, ma la sua origine rimane sempre legata al nisseno per poi diffondersi prima a Palermo e, da lì, in tutta la Sicilia.In origine era ripieno di crema, successivamente si aggiunse la variante al cioccolato e alla ricotta, ad oggi lo si mangia in molti modi, con crema di pistacchio, al limone, col gelato.Ma comunque lo si gusti una cosa è certa. Il cannolo è buono. Buonissimo. Ed è un orgoglio tutto siciliano.
Oggi il cannolo diventa arte da indossare per parlare di tradizione siciliana con creazioni originali, assolutamente inusuali, certamente uniche. La “cannolo bag” è accattivante nel nome e nel colpo d’occhio, come la “tamburo bag” che riporta a carretti ed opera dei pupi o la ormai più nota “coffa”, di derivazione contadina. Giusy Di Benedetto la stilista che ha inventato questa nuova moda, si è ritagliata uno spazio nel cuore del centro storico di Castellammare, un laboratorio artigianale che sta riscuotendo grande consenso e spesso buone commesse non solo in Italia ma anche all’estero: Germania e Francia, perfino Stati Uniti e Russia. In quell’angolo quasi nascosto di via Marconi, in un tripudio di merletti e nastrini che parlano siciliano, a 50 anni Giusy Di Benedetto dal nulla si è creata una nuova attività con in mano idee e fantasia. Presa una “coffa” ha cominciato a ricamarci su. Non ha mai fatto la sarta, racconta, ma nella sua seconda giovinezza la creatività è diventata abilità artigianale.
Giusi Lo Bianco






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