Un giro tra camerini e dietro le quinte, tra modelle giovani, abiti strutturati, musicisti in attesa e ballerine alle prese con le punte, fa subito respirare l’aria di un grande spettacolo sul palco del prestigioso Teatro Massimo Bellini , in occasione della dodicesima edizione dell’evento organizzato da Gianna Azzaro e sua figlia Alessia Rapisarda, “Vernissage Moda Premio Bellini 2019 G.a.r.”
Il Gala che ogni anno premia stimati professionisti ed imprenditori, quest’anno ha avuto come ospiti d’onore l’attore Giancarlo Giannini e la ballerina e showgirl Matilde Brandi, che sebbene abbiano dato quella nota magica da grandi professionisti quali sono, hanno ceduto il passo alle nuove leve del mondo del fashion, del design , della musica e del balletto.
Di notevole importanza la finalità solidale a favore dell’ Unicef, del quale lo stesso Giannini ha dichiarato di essere un sostenitore. In rappresentanza, il Prof. Vincenzo Lorefice , Presidente Comitato Regionale e Concetto Nicolosi, Resp. Provinciale progetto Unicef “Città amiche dei bambini e dei ragazzi”.
A sfilare sulla passerella, oltre gli abiti dei quattro rinomati stilisti, Francesca Di Maria , Giovanni Cannistrà , Giuseppe Fata e la Maison Celestino,anche quelli degli allievi dell’Accademia delle belle Arti, a cura della Docente della Cattedra di Storia del Costume e dello Spettacolo prof.ssa Liliana Nigro.
“L’overture della serata tocca ai miei ragazzi del corso “Fashion And Design”– afferma la prof.ssa Liliana Nigro – che sono i veri “Protagonisti” di questa nostra collaborazione, con abiti maestosi dedicati alla Santa Patrona di Catania Agata. Noi vogliamo dimostrare che la Sicilia è ricca di talenti e dobbiamo fare in modo che permangano qui. Abbiamo assistito ai tagli alla cultura, invece è proprio questo il settore che occorre incentivare perché i ragazzi non fuggano e possano trovare nella loro terra il loro futuro”.

È stato stupefacente ascoltare alcuni di questi giovani talenti che con occhi brillanti e carichi di passione hanno raccontato le genesi delle loro “creature”.
“Per me l’idea di un abito che rappresentasse Sant’Agata è nata dalla Traviata, opera tanto cara a mio padre, clarinettista, che purtroppo non c’è più” -racconta Flavio Massimo Nisi, iscritto al primo anno del corso– “ ho pensato alla Santa come una Regina nell’Alto dei Cieli ed ho infatti creato dei gioielli col viola e soprattutto col verde perché oltre ad essere il colore predominante della Santa è quello preferito della Prof.ssa Nigro a cui dedico il mio abito, con il quale mi sono classificato terzo alla diciottesima edizione della mostra di costumi Magnificat”.
Francesca Riolo, terzo anno del corso, spiega la scelta dei colori bianco e oro, per simboleggiare sia lo sfarzo sia la purezza. “Ho voluto creare un abito in onore di Papa Francesco, infatti le caratteristiche sono le centodieci croci ed i centodieci ventagli dipinti a mano che ricoprono l’abito, a simboleggiare l’Argentina, terra del Papa. L’altro abito è stato realizzato per Sant’Agata con il busto reliquiario che rappresenta la Santa e la gonna che è un inno alla purezza di una sposa che troppo presto ha conosciuto una brutta realtà per volere di Quinziano, con le gemme rosse che indicano appunto il martirio subìto in contrapposizione con il cuore al centro che simboleggia l’amore e la fede per Dio”.
Ecco sfilare anche l’abito che ha vinto il primo premio della mostra Magnificat 2019, tempestato di rose. Ogni rosa – spiega Aurora Calanna 21 anni, primo anno del corso – rappresenta i devoti protetti dal velo della Santa con sopra scritto per l’appunto “Agata Protettrice”. I gioielli scelti sono sacri e rappresentano il cuore di Cristo”.

A dare una descrizione accurata e professionale dei propri abiti realizzati con grande cura per i ricami, è Roberto Vinciguerra , secondo anno dell’accademia e assistente della prof.ssa L. Nigro. “i due abiti sono ispirati a Sant’Agata, uno è il vincitore dello scorso anno ed è ispirato alle spose bambine, interamente ricamato a punto croce, quello di quest’anno è in linea con il tema della Magnificenza, infatti il velluto rosso rappresenta la spettacolarità, come il sipario di un teatro, proprio per ricalcare la festa per la Santa con le candelore, i fuochi d’artificio, la grandiosità. Il quadro accostato all’abito ha ricamate le iniziali della Prof.ssa Nigro, che è stata la mia musa ispiratrice”.
Grande passione per la moda e per la musica, il diciannovenne baritono Matteo Siculo pur essendo al primo anno del corso, ha dimostrato una bravura fuori tempo e misura. I suoi abiti ispirati alla nostra Etna e alla nostra Santa hanno un misto di genialità , pazienza e un tocco di classe. Attratto dal tema contingente dei terremoti e delle eruzioni, il suo abito vulcanico di certo non è passato inosservato, così anche i 1200 led colorati per l’abito Acchiggiati che hanno illuminato il bellissimo vestito bianco ricamato a mano e tempestato di Swarovski. Ha voluto rappresentare la Santa anche attraverso le incantevoli luminarie della festa.
Il tema della violenza di genere comunemente definita “femminicidio” non poteva mancare. A proporlo è stato Emanuele Ricchena secondo anno, con un abito tutto rosso in tessuto cady e pizzo. Il cappello vistoso rappresenta la bellezza e la femminilità, in questo caso violata nella sua intima essenza.
Altri protagonisti sono stati i musicisti dell’Orchestra Dei Fiati Della Città Di Misterbianco fondata dal maestro Agatino Mirulla nel 1897. A dirigere l’orchestra con grande professionalità il figlio, Maestro Giovanni Emanuele Mirulla, riuscendo a catturare l’attenzione del pubblico e lunghi plausi.
Da corollario l’esibizione di danza sulle note della sinfonia di Prokofiev , dei ballerini della scuola professionale di danza “Il Balletto” di Catania , che annovera allievi di successo come Daniele Bruno primo straniero ad entrare a quattordici anni all’Accademia Vaganova di San Pietroburgo. Il loro obiettivo è preparare professionalmente al mondo della danza i loro ballerini e, pur essendo una realtà nata sei anni fa da Chiara Garofalo e Luca Russo, oggi vanta classifiche e successi di grande rilievo.
Valeria Barbagallo









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