La repubblica di Comiso 6- 11 gennaio 1945    


In Italia la seconda guerra mondiale finì il 25 aprile 1945. In Sicilia la guerra fini il 9 luglio 1943 con lo sbarco degli alleati. La Sicilia non ebbe le stragi compiute dai tedeschi, le lotte partigiane, con la sconfitta del nazifascismo. In Sicilia dal 1939 aveva iniziato a covare una lotta contro la dittatura fascista,  tanti giovani si rifiutarono di partire alla chiamata alle armi per combattere a favore dell’asse “fascista nazista”. In tutta la Sicilia, inizio a nascere la lotta separatista, e la lotta contro la chiamata alle armi, con “non si parte” .

In tutta la Sicilia scoppiarono delle rivolte armate, contro lo stato e gli organi costituiti. A Catania il 14 dicembre 1944, i rivoltosi bruciarono il palazzo comunale. Molti i disordini in tutta l’isola. A Giarratana, provincia di Ragusa alcune centinaia di giovani armati attaccarono e occuparono la caserma dei carabinieri, bruciando il municipio, gli uffici del dazio. A Naro, Santa Margherita Belice, e Canicattì. in provincia di Agrigento. Ad Avola, Palazzolo Acreide, e Rosolini, provincia Siracusa, i rivoltosi barricati per le strade e nelle case sparavano con mitra e fucili contro i soldati. A Sciacca, fu incendiata la caserma dei carabinieri. A Vittoria i rivoltosi tentarono il saccheggio di un deposito di armi, ma furono respinti dai popolani. A Ragusa prefettura e distretto militare di Ibla furono assediati, dopo diverse ore i militari ristabilirono l’ordine.

A Scicli furono lanciate bombe a mano, ma i carabinieri ebbero la meglio. La protesta era sempre contro il richiamo alle armi, erano gente di diverse opinioni politiche, forse c’erano, separatisti, comunisti, fascisti, in mezzo si infiltrarono, malviventi comuni. Il culmine della rivolta si scatenò a Comiso, provincia di Ragusa, tra la fine anno 1944 e i primi del 1945, ci furono incidenti contro il richiamo alle armi. I comisani si procurarono armi organizzandosi per la rivolta. La mattina del 5 gennaio inizio quello che doveva portare alla proclamazione della repubblica. La mattina del 6 gennaio gli insorti invasero la caserma dei carabinieri disarmando i militari, dandosi al saccheggio di tutto il materiale di casermaggio. Fu costituito un comitato di salute pubblica, destituendo le pubbliche autorità.

L’atto conseguente fu la proclamazione della repubblica di Comiso. All’alba del giorno 11, arrivo a Comiso un reggimento, minacciando che se i rivoltosi non si arrendevano sarebbe stata bombardata tutta la città. I comisani ebbero paura e chiesero al parroco della chiesa madre di trattare la resa. Così fini la repubblica di Comiso, durata 5 giorni. Ci furono molti arresti e condanne. Giorno dopo giorno a Comiso ritorno la calma.

Michele Milazzo

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