LIBERO ROSSI – L’ARTISTA NON VA MAI IN PENSIONE


Se qualcuno pensa che si smetta di fare l’artista quando si va in pensione , si sbaglia di grosso. Basta guardare gli occhi ed ascoltare la voce di Calogero Milazzo in arte Libero Rossi, classe 1930, per capire che il fervore dell’arte non muta e non si spegne né con l’età che avanza né con la morte.

Con grande lucidità, l’artista catanese, racconta la sua carriera da macchiettista e comico iniziata in tenera età. All’età di sette anni si contraddistinse per la sua voce melodica e vinse il Primo premio di un concorso canoro tenutosi per la Festa dell’Uva alla Villa Bellini di Catania. Decantare l’uva per lui è stato il trampolino di lancio di un lungo successo. A 11anni andò a Milano per studiare canto con un noto Maestro, ma a quindici anni accadde un fatto che segnò la sua vita artistica. Durante un concerto all’Arena Augustea, non riuscì a completare la sua settima esibizione con la canzone “Malaspina”, perché perse improvvisamente la voce “bianca”e da allora pose fine al canto.

Ma la sua delusione durò poco perché venne scritturato dal Circo equestre Montemagna per una commedia musicale. La sua vocazione alla comicità era sempre più definita. Iniziò a debuttare nei Teatri catanesi , il primo fra tutti Il “Teatro Nuovo” e a seguire il Lo Po, il Diana, poi nelle Arene lavorando a fianco di Lucio Ardenzi, Oscar Carbone,  Alberto Rabagliati. A 18 anni girò i teatri palermitani,tra cui il teatro Biondo, il Cinema Teatro Massimo dove incontrò i famosi artisti Gino Mascetti, Nino Donato e De Carlo.

Quest’ultimo, gli presentò la cantante Gilda Giuliani, divenuta famosa in quegli anni con la canzone Serena, e si ritrovarono a lavorare insieme nello spettacolo “Voce della Ribalta”. Dopodiché Iniziò il suo tour da macchiettista e comico anche in altre regioni e negli anni sessanta fece conoscere la sua comicità nei teatri romani , ed in uno di questi incontrò Domenico Modugno, con il quale recitò a fianco.

La sua prestigiosa carriera lo portò a conoscere ed a lavorare anche con altri personaggi importanti. Tra questi ricordiamo il comico  Ezio Greggio, conosciuto in una festa locale a Giarratana (RG), grazie al quale la sua “macchietta” venne conosciuta anche a Biella, l’attore del teatro Stabile Michele Abruzzo e Rosina Anselmi con i quali ha lavorato in un varietà a Palagonia,  il bravissimo attore catanese Oliviero Sineri, Mario Merola e Nino d’Angelo conosciuti a Palermo, I Ricchi e Poveri nel 2000.

La sua vivace curiosità lo indusse ad affacciarsi anche al mondo del cinema. Ed infatti, nel 1967 recitò nel film di “Don Giovanni in Sicilia “ con il bravissimo Lando Buzzanca, nel 1970 nel film “Rosolino Paternò soldato”, con Nino Manfredi, nell’1975 nel film “Gente di Rispetto” con James Mason e Franco Nero, negli anni 90 nel film “La strada di ball”.

Un percorso formidabile fatto di alti e bassi, che sembra a tutt’oggi non trovare una fine. Ed infatti pare che Libero Rossi non voglia saperne di mollare le redini, ed è pronto a lanciarsi nella nuova sfida della serie televisiva “il commissario Montalbano”, ma tutto è ancora da definire.

“Vorrei che la figura della macchietta napoletana non tramontasse mai”- afferma Libero,  sempre con quegli occhi grandi e lucidi e la sua voce chiara e decisa, e spera che i giovani artisti,  possano rivalutare e continuare questa tradizione importante per il teatro italiano.

Valeria Barbagallo

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