Sono tante le cose che i siciliani non conoscono della propria terra, della propria storia o le conoscono ma non le danno la meritata importanza… tra queste c’è la Targa Florio.
La Targa Florio è una delle più antiche e famose gare automobilistiche del mondo, capitolo immancabile in ogni libro che parli di auto e corse.
“Continuate la mia opera perché l’ho creata per sfidare il tempo…” Vincenzo Florio.
A farla nascere fu il ricchissimo palermitano Vincenzo Florio che, appassionato di auto e competizioni, creò la Coppa Florio nel 1905. È evidente che il suo desiderio è stato esaudito perché ancora oggi questa gara è ogni anno tra le più attese in tutto il mondo.
Le strade della Targa Florio sono sempre state quelle siciliane, un circuito naturale attraverso la catena delle Madonie con le sue strade strette, serpeggianti e spesso pericolose.
Come ogni gara importante e difficoltosa anche quella siciliana ha visto alcune tristi morti tra piloti e il pubblico, è rimasto impresso nelle menti l’incidente di Giulio Masetti nel 1926 alla 17° edizione. Correva con la sua auto contrassegnata dal numero 13, dopo quel brutto incidente il 13 non è più stato assegnato a nessuna vettura in Italia e all’estero.
La Targa Florio è un orgoglio della Sicilia, nel 2019 giunta alla 103° edizione, rappresenta anche un modo per scoprire i posti più belli della Sicilia. I piloti arrivano con le loro auto da tutte le parti del mondo per gareggiare in una delle isole più belle e suggestive della terra.
Lo scorso 10 maggio la gara ha preso il via da Palermo ai piedi del Teatro Massimo, luogo simbolo della ricchezza storica e culturale del capoluogo siciliano.
A termini Imerese è possibile visitare il Museo Targa Florio con le sue auto da corsa, le coppe e la sua lunga storia. Nuccio Salemi vi farà da guida attraverso il museo mostrandovelo come solo un appassionato della targa Florio può fare, riuscendo a travolgere i visitatori in quell’immenso ciclone che è il clima della corsa più antica del mondo.





Laura Ciancio






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