Pomeriggio di shopping in via Etnea: compro vestitini aggressive-chic a poco più di venti euro nelle catene “da quattro soldi”. Inizialmente, a un livello intellettuale semicosciente, mi beo di me stessa per la mia attitudine al risparmio.
Poi metto in moto quei pochi neuroni rimasti e mi rendo conto che sono solo una banalissima schiava del capitalismo. Ma non posso pure crearmi questo problema. Quindi pazienza. Aggressive. E chic! Il mio shopping continua.
La mia libertà di consumatrice tra l’altro è una cosa che mi fa stare bene, e si estende senza limiti fin dove si estende la mia capacità d’acquisto.
Ancora una volta, la filosofia prova a salvarmi: quel gran geniaccio di Nietzsche nel “Superuomo” profetizzava già il profilo perfetto del consumatore: un portatore di illimitata volontà di potenza consumistica!
Vorremmo infiniti vestiti, infinite scarpe, infinite borse, infiniti bijoux e armadi talmente grandi da contenere tutto. Possiamo riuscirci in fondo. Le “catene economiche” sono una genialata del capitalismo perché ci permettono di avere vastissimi guardaroba da sfoggiare per ogni occasione.
Hanno il potere di farci sentire come Pinocchio nel paese dei balocchi, possiamo solo cedere ai nostri desideri e non siamo in grado di porne fine.
Oggi il fashion market è diventato costume e società. A volte ho come l’impressione che gli abiti, le scarpe e le borse che compro sappiano tutto di me, che conoscano a memoria lo stile di vita del mio quotidiano. La moda riesce a trasformare la creatività in valore economico.
Tutto questo nasce dal pensiero laterale o creativo che, a differenza di quello logico, combina le informazioni attraverso l’intuizione e la novità di assemblaggio.
Possiamo avere quasi tutto.
Ma quanto di questo tutto ci serve davvero? Mi ripeto spesso che se riuscissi a comprare solo ciò che mi serve veramente e magari non (non solo) nelle catene ma anche (solo) nei piccoli negozietti riuscirei ad emanciparmi dal superfluo. Ma, guardaroba parlando, come si fa a fare a meno del superfluo? Alla fine tutti desideriamo e consumiamo ciò che vogliamo mostrare al mondo e il capitalismo ci aiuta.
Giusi Lo Bianco






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