No al ponte sullo stretto di Messina


Dopo il crollo del ponte Morandi a Genova, causando morti e feriti ed un danno incalcolabile per tanta gente che ha perduto la casa e le varie aziende messe in ginocchio,  raccogliamo la dichiarazione di Giuseppe Scianò coordinatore del Centro Studi A. F. A. di Palermo.

Palermo No al ponte maledetto, dice Giuseppe Scianò coordinatore del Centro Studi Andrea Finocchiaro Aprile di Palermo. Scianò continua facendo una disamina il perché del no al ponte sullo stretto di Messina :<<fra le azioni e le iniziative culturali e politiche in difesa degli interessi del popolo siciliano meritano uno specifico spazio e “memoria” la costante, coraggiosa, lungimirante, presa di posizione che, da oltre mezzo secolo, gli indipendentisti siciliani “forti e puri” hanno adottato contro la costruzione del ponte sullo stretto di Messina ostinatamente voluto dai rappresentanti in Sicilia, dei partiti politici italiani. e… non solo da loro… >>il “ponte” avrebbe avuto – fra l’altro – lo scopo – (non dichiarato esplicitamente ma fortemente voluto) – di “desicilianizzare” la Sicilia, facendone sparire – fra l’altro –  la insularita’ ed i suoi valori. La Sicilia, cioe’, sarebbe diventata un prolungamento della Calabria e, … viceversa, la Calabria un prolungamento della Sicilia. galoppini, uomini di cultura, imprenditori, politicanti e via dicendo vennero mobilitati in tal senso. Nel momento in cui noi, Indipendentisti Siciliani del Centro Studi “ Andrea Finocchiaro Aprile”, piangiamo le vittime del crollo del Ponte MORANDI, e ci uniamo al dolore delle famiglie delle vittime e di tutti i Cittadini della Liguria, ci pare doveroso riportare di seguito – a solo titolo di “testimonianza”, – un “passaggio” dell’articolo che il Prof. Corrado Mirto ebbe a pubblicare sul periodico “Nazione Siciliana” nel mese di Ottobre del 2006 contro la minaccia della costruzione, appunto, del Ponte sullo Stretto di Messina. Articolo, il cui titolo non a caso era “NO AL PONTE MALEDETTO”.Un “titolo”, cioè sempre valido ed attuale !!!

<<Negli ultimi sessanta anni lo Stato Italiano non ha più aggredito nessuno. In Sicilia non si rischia più l’arresto se con orgoglio si dichiara di essere Siciliani con la “S” maiuscola e con la schiena diritta. Certo, dei rigurgiti  di odio contro la Sicilia ogni tanto ritornano. Si cerca di imporre il Ponte sullo Stretto, utile alle industrie italiane ma rovinoso per la Sicilia, con il vecchio sistema di non rendere visibili i dissensi (la gente è convinta che siano solo i Verdi ad opporsi) e con l’uso spregiudicato delle menzogne più sfacciate. Si assicura che vi sarà una esplosione dell’economia Siciliana grazie al Ponte, mentre è sotto gli occhi di tutti che la Calabria, unita alla penisola italiana non con un ponte, ma per tutta la lunghezza del suo confine terrestre, dopo tanti anni non è ancora “esplosa”. Sicuramente anche i fautori  del Ponte hanno chiaro il danno che verrebbe alla Sicilia dal disastro ambientale e dalla riduzione della Sicilia da Isola al centro del Mediterraneo a squallida appendice della Calabria. Ma preferiscono tacere, perché gli interessi delle industrie italiane devono essere tutelati. Viene proposto, poi, il progetto di “distruggere” la Sicilia dividendola in regionicchie : Sicilia Orientale e Sicilia Occidentale. E l’altro progetto che mira a togliere alla Sicilia Messina e la sua Provincia per unirla a quella di Reggio Calabria, per formare la Regione dello Stretto, quindi le regionicchie diventerebbero tre>>.

Firmato Il Coordinatore del Centro studi A.F.A. (Giuseppe Scianò)

L’Addetto alla Comunicazione (Giacomo Gibellina)

Michele Milazzo

                   

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