L’ANIMO INCRINATO  


Rubrica UN MARE DI PAROLE

a cura di Roberta Mezzabarba

In memoria delle vittime di tutti terremoti, nel terzo anniversario di Amatrice (RI)

L’ANIMO INCRINATO

Si dormiva quella notte,

come tutte le notti,

abbracciati come chioccia col pulcino.

Dal nulla, poi,

un ruggito profondo,

animalesco e terribile

e tutte le nostre certezze

in un istante

hanno iniziato a vacillare.

Poggiar piedi su pavimento immobile

non sarà più la stessa cosa

dopo aver vissuto la paura, pura,

di esser nullità

di fronte alla maestà furiosa della natura.

Coricarsi, ogni sera,

non porterà più quel languido piacere,

ma il ricordo del terrore,

sottile e vigliacco

che ha portato via con sé

amici, vite strappate.

E non riuscire nemmeno a gioire

dell’esser vivi

in mezzo alle troppe macerie

fuori e dentro l’animo incrinato,

per sempre.

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