Nei giorni scorsi il Premier Conte ha presentato all’Italia il nuovo decreto liquidità “Golden Power”, una norma istituita nel 2012 per difendere settori cruciali delle industrie italiane ( difesa, energia, comunicazione, trasporti) ed oggi ampliata a più settori delle imprese per fronteggiare la crisi economica attuale.
È uno strumento normativo che nasce sostanzialmente per evitare che imprese sane possano essere svendute in Borsa per emergenza liquidità e finire in mani di abili speculatori del panorama internazionale.
Altro non è che un diritto di veto del Governo affinchè possa garantirsi acquisizione di quote azionari parziali o totali delle suddette aziende strategiche. A queste si sono aggiunte imprese assicurative, finanziarie e di credito, oltreché la salute e l’acqua e perfino la cybersicurezza.
In poche parole lo Stato potrà monitorare ed intervenire direttamente a supporto delle banche, proteggendole da possibili scalate all’interno del mercato unico Europeo, a supporto dei settori farmaceutici, sanitari , alimentari e sicurezza. Un vero e proprio scudo di difesa dell’interesse generale, ovvero il criterio secondo il quale può porre condizioni e dinieghi nelle delibere aziendali e nelle attività di compravendita di partecipazioni societarie pur sempre nell’ossequio delle direttive europee della concorrenza.
Resta fermo il principio di proporzionalità nell’esercitare questi poteri speciali. Vale a dire che l’intervento dello Stato è strettamente correlato al perseguimento dell’obiettivo di protezione e non può eccedere nella sua funzione.
Il requisito fondamentale per l’applicazione del Golden Power è minaccia di grave pregiudizio per gli interessi essenziali della difesa e della sicurezza nazionale.
Motivo per cui è stato esteso l’obbligo di notifica agli acquisti di partecipazioni da parte di acquirenti esteri non UE, che conferiscano una quota capitale o di voto di almeno il 25%.
Indubbiamente la norma protegge anche da soggetti europei, perché ormai si è intuito che le minacce potrebbero provenire non solo da attori internazionali.
Valeria Barbagallo






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