Nato dall’idea di un ragazzo del team dell’Associazione Culturale Viva Voce, il Talent ha subito preso forma trasformandosi in impegno e successo. L’iniziativa ha catturato l’attenzione di professionisti e dilettanti nel campo della musica, del canto, della recitazione, della danza e dei cortometraggi, che hanno voluto contribuire a rallegrare le giornate di dura restrizione dettata dalla pandemia. Queste circostanze inducono a fare i conti con la propria personalità e col proprio talento, dove l’Arte diventa il trait d’union delle persone, accorciando le distanze, e trampolino di lancio per giovani artisti che vogliono confrontarsi sia con gli altri partecipanti, alcuni di loro anche professionisti, sia con i Giudici Esperti che valuteranno le loro performance. Ecco come il gioco diventa un banco di prova per sfidarsi e vincere.
Obiettivo raggiunto. Impegno a fare prove, filmarsi col cellulare, avvisare gli amici per votare i sondaggi e poi finalmente il giorno della pubblicazione della propria esibizione. Un vero e proprio “darsi da fare”.
Sono previsti dei premi messi a disposizione dai Giudici e dall’Associazione culturale Viva Voce.
La giuria di esperti è composta da Francesca Ferro per la recitazione, Andrea Azzurra Gullotta per il canto e strumenti, Luca Russo per la danza, Loris Amato per giochi di prestigio e strumenti, Daniele Gangemi per cortometraggi e videoclip.
Nomi altisonanti nelle loro arti che hanno creduto nelle potenzialità di una iniziativa come il Viva Voce Talent, un’opportunità per i ragazzi che vogliono scommettersi e anche per i giudici che dovranno valutare per mezzo del web.
Non è un arrendersi al sistema, il settore artistico non può e non deve mai essere sostituito dalla tecnologia, semmai questa può rappresentare un valido supporto. Tutte le arti hanno una funzione terapeutica per l’anima e la loro bellezza trasmette forti emozioni solo se vissute dal vivo. Il confronto umano di un applauso non avrà mai la stessa gratificazione di un like sui social.
Il Talent virtuale rimane pertanto una digressione, per contrastare la tristezza e l’angoscia attuale. Con l’auspicio di un nuovo inizio dove alle Arti sarà dato il difficile compito di indurre all’oblio un periodo doloroso di storia.
Valeria Barbagallo






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