Rubrica UN MARE DI PAROLE
a cura di Roberta Mezzabarba
IL RE FOLLE
Lo chiamavano folle
ma nei suoi occhi, intero,
entrava il mondo
e i suoi moti,
le albe e i crepuscoli,
le stanche membra,
e il vento importuno,
le carezze di mani bambine,
lo sventolar di ciglia
e le rughe grinze di ricordi.
Lo chiamano folle,
già…
ma poi, in fondo,
signori miei
cosa c’è di più sano
di una smodata follia
nel prestare orecchio
all’assordante il frullio d’ali
di questo mondo che passa
sempre troppo veloce
o troppo lento?






Lascia un commento