Venerdì 21 maggio 2021 si è tenuto l’incontro al Castello Normanno di Aci Castello per la presentazione della rete ecomuseale che comprende gli ecomusei della “Riviera dei Ciclopi” di Aci Castello, della “Valle del Loddiero” di Militello e di “Una città sulla lava” di Catania.
Presenti all’evento il Sindaco di Aci Castello Carmelo Scandurra e i rappresentati dei tre ecomusei. Per l’ecomuseo della “Riviera dei Ciclopi”, oltre il Sindaco Scandurra, erano presenti il prof. Salvo Cannizzaro, il consigliere delegato alla cultura e turismo Antonio Maugeri e il consigliere comunale Giusi Agosta. In rappresentanza dell’Ecomuseo della “Valle del Loddiero” la dott.ssa Rita Di Trio, l’avv. Salvo Liggieri e l’arch. Pietro Messina. Per l’ecomuseo “Una città sulla lava” erano presenti del CAI (Club Alpino Italiano) il presidente Umberto Marino, il responsabile del progetto l’ing. Giambattista Condorelli, il dott. Vincenzo Agliata.
Il Sindaco Scandurra ha dichiarato il suo apprezzamento per il grande lavoro svolto da tutti i membri dei tre ecomusei, una collaborazione preziosa che mira a portare avanti lo sviluppo del territorio etneo, la valorizzazione e tutela dello stesso.
Come spiega il prof. Salvo Cannizzaro, rappresentante dell’ecomuseo “Riviera dei Ciclopi”, il progetto della rete mira a valorizzare le nostre icone, le bellezze del territorio non solo materiali ma anche immateriali, i racconti, le tradizioni, le identità e i personaggi locali.
“Noi possediamo un patrimonio culturale materiale e immateriale di cui dobbiamo avere cura. Dobbiamo promuovere un turismo di nicchia, perché solo chi apprezza la cultura può dare il giusto valore ai beni posseduti. Il logo della Rete, presentato in questa occasione, rappresenta le icone del nostro territorio”, continua il Prof. Cannizzaro. “Ogni ecomuseo valorizzerà gli elementi che possiede, e Aci Castello ha due realtà che la rappresentano a livello mondiale: il mito e la letteratura – la mitologia legata a Polifemo e la letteratura a Verga con i Malavoglia. C’è una frase famosa nel famoso romanzo “L’idiota” di Dostoevskij che dice ‘la bellezza salverà il mondo’, a me piace pensare che invece sarà la Cultura a salvare il mondo”.
L’ecomuseo “Una Città sulla Lava” di Catania, ci racconta il membro CAI dott. Vincenzo Agliata, è nato in maniera casuale mentre si lavorava alla celebrazione dei 350 anni dall’ultima colata lavica che raggiunse la città.
Purtroppo, come spiega Agliata, non è mai stato compreso fino ad oggi che il patrimonio di lave che possediamo è unico. Nessuno gli ha mai dato valore prima della creazione del progetto dell’ecomuseo. Siamo ancora vittime di una convinzione errata che avevano i nostri antenati, i nostri nonni, secondo i quali la cosiddetta “Sciara” rappresentava una disgrazia perché è un terreno che non si può coltivare. Invece quella “Sciara” è bellezza ed ha un enorme valore culturale, storico e turistico.
La dott.ssa Rita Di Trio, coordinatrice dell’Ecomuseo della “Valle del Loddiero”, racconta come il progetto miri a valorizzare la via Francigena Fabaria che passa all’interno dell’ecomuseo, le concerie medievali alimentate dal fiume Loddiero, il complesso monumentale della Chiesa di Santa Maria delle Grazie risalente al ‘500, che a breve verrà restaurata, e la Chiesa di Santa Maria La Vetere, danneggiata dal terremoto del 1693 e di cui rimane una sola navata che potrebbe essere utilizzata per ospitare concerti di musica classica, spettacoli teatrali o fungere da sede di info point.
“In Sicilia gli ecomusei attualmente riconosciuti sono 13 e sono il frutto di una profonda collaborazione tra numerosi professionisti”, aggiunge il consigliere Antonio Maugeri. La legge regionale sugli ecomusei venne istituita nel 2014 ma solamente nel 2017 uscirono le linee guida che permisero di realizzare i progetti, approvati poi nel 2019.
“La nostra terra è preziosa”, dichiara il Sindaco Scandurra, “abbiamo l’oro nelle mani ed è arrivato il momento di acquistarne consapevolezza. Con questo progetto ecomuseale stiamo cercando di mettere in evidenza il nostro patrimonio culturale, mitologico e materiale che possediamo non solo come mezzo di promozione turistica e arricchimento monetario per tutto il territorio, ma anche come mezzo di civilizzazione, perché è questo lo scopo della cultura. Diffondere la conoscenza significa incentivare il progresso del territorio! Vogliamo che siciliani e visitatori conoscano questo bene prezioso che è la nostra terra, la nostra Sicilia. Non c’è desiderio più grande per chi ama la propria terra di vederla apprezzata e valorizzata per quello che è. La Sicilia è casa nostra e come bravi padroni di casa dobbiamo prendercene cura, essere fieri di mostrarne le bellezze, ripulirla dalla “polvere” che la ricopre, solo così lasceremo ai nostri figli e ai nostri nipoti una terra di cui andare fieri, pulita, bella e ricca”.







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