Nella classifica finale del ventottesimo rapporto “Ecosistema Urbano” di Legambiente e Ambiente Italia, pubblicata dal “IlSole24ore”, Catania e Palermo si trovano agli ultimi due posti come città meno green d’Italia.
La classifica viene stilata secondo 18 parametri, raggruppati nelle 5 macroaree principali: aria, acqua, rifiuti, mobilità e ambiente. La classifica finale evidenzia i dati relativi al 2020 e le performance ambientali di 105 città capoluogo di provincia.
La classifica vede primeggiare il Nord con Trento come città più ecologica con l’84,7% del valore ottenuto, seguita da Reggio Emilia (77,8%) e Mantova (75,1%). Catania si trova al penultimo posto con il 29,3%. Ancora più disastrosa la città di Palermo con un valore pari al 26,6%.
I numeri cambiano nel momento in cui si vogliono considerare e paragonare le singole macroaree, anche se la situazione per le città dell’isola, comprese tutte le sue province, non cambiano molto.
Nello specifico, Catania primeggia, ma in maniera negativa, nel consumo idrico, ovvero per i consumi giornalieri pro capite di acqua potabile per uso domestico. Invece, percentuale di rifiuti differenziati sul totale dei rifiuti urbani prodotti è uguale a 9,089.
Il pessimo risultato della classifica dei rifiuti non è dovuto solo all’emergenza attuale, visto che i dati dei precedenti rapporti constatano Catania sempre all’ultimo posto per questo problema che già esiste dal 2019.
Le altre provincie siciliane, invece, vacillano tra metà e fine classifica, anche se, di certo, non migliorano la situazionedell’Isola. Ragusa risulta essere ultima nella mobilità, nel servizio “offerta trasporto pubblico” e si trova al penultimo posto nella macroarea dell’aria.
Palermo è proprio all’ultimo posto della classifica finale: si registra un crollo del trasporto pubblico, mentre la qualità dell’aria non ha subito grandi variazioni. Anche per il consumo idrico, Palermo si trova nella settima posizione, con un valore che non la risalta.
Giulia Manciagli






Lascia un commento