La storia della Sicilia è molto interessante per le sue figure femminili che furono in grado di stravolgere il corso degli eventi con le loro azioni. La terra siciliana è stata protagonista di numerosi episodi che hanno portato ad importanti rivoluzioni e rinascite. Dietro a questo genere di avvenimenti sono collocate decisioni individuali, sollecitati da donne che, nonostante le loro sofferenze, riuscirono a riemergere con la loro forza.
Chi sono le donne che hanno cambiato la storia della Sicilia? Tra quelle più influenti spicca il nome di Bella di Paija di Mineo, appartenente alla comunità ebraica. La donna diventò un medico e, sebbene non fu la prima ad esercitare, ottenne l’abilitazione con decreto senza sostenere esami per volontà della regina Bianca di Sicilia. Francisca Massara è ricordata per aver indossato per la prima volta i pantaloni in tutta Europa. Seppur non si conoscano molti dettagli, l’evento, datato 1698, fu sconvolgente: era impensabile che una donna si potesse vestire come un uomo; un gesto rivoluzionario che fu accettato solo nel Novecento.
In ambito giudiziario, Maria Luisa Mangano di Avola fu inquisita dal Santo Uffizio di Sicilia per il sospetto di stregoneria: la donna fu processata, torturata e condannata. Invece nel 1808, sempre in tribunale, la catenese Maria Paternò ottenne per la prima volta il divorzio in Italia. La donna accusò il marito di essere “seviziatore, turpe e taccagno spilorcio”. Dopo mesi dal divorzio, Maria si sposò con l’avvocato che l’aveva assistita. Particolarmente interessante è la figura di Franca Viola che si ribellò al matrimonio riparatore. Nel 1965, la giovane si rifiutò di sposare l’uomo che l’aveva rapita e violentata, testimoniando contro di lui e facendolo condannare.
L’agrigentina Accursia Pumilia divenne famosa nel 1906 dopo aver chiesto di essere iscritta alle liste elettorali, trasgredendo alla legge. Solo con il referendum del 1946 le donne poterono votare. Carmelina Naselli è nota per essere stata la prima donna ad insegnare nelle università italiane. Di origine catanese, dal 1949 insegnò storia della letteratura italiana e storia delle tradizioni popolari nella sua terra d’origine. Un’altra rivoluzionaria fu, senza dubbio, Nina Siciliana. Non si hanno tante notizie sulla sua vita, tuttavia, divenne la prima donna a poetare in volgare.
Infine, Vittoria Giunti, nata a Firenze ma siciliana per amore, fu la prima donna in Italia a ricoprire la carica di sindaco. Divenne primo cittadino nel 1956 nel comune di Sant’Elisabetta, ad Agrigento, seguendo l’impegno politico di suo marito Salvatore Di Benedetto.
Giulia Manciagli






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