La stagione estiva è ormai alle porte. Il caldo si fa sentire, iniziano i primi bagni e le passeggiate al lungomare. Ma quali sono le attrazioni marittime e turistiche più famose di Catania e provincia? Tra le tante, Acitrezza è uno dei borghi marinari più conosciuti e ammirati nella storia della Sicilia, nonché terra amata dal grande scrittore Giovanni Verga a cui si lega l’opera dei Malavoglia.
Già a partire dalla seconda metà del Novecento, la città, nonostante le sue dimensioni, è diventata una delle destinazioni più gettonate in tutta la Sicilia, confermandosi tutt’oggi la meta preferita da turisti e cittadini del luogo. Nota per il suo paesaggio peschereccio, l’antico borgo si affaccia sul mar Ionio e verso le Isole Ciclopi. Frazione di Aci Castello, la città è stata fondata dal nobile palermitano Stefano Riggio alla fine del XVII, il quale cercava un approdo marittimo per il suo feudo.
L’origine del nome di Acitrezza ha suscitato tante ipotesi. La prima parte del nome (Aci) si riferisce al personaggio della mitologia greca Aci; mentre la più famosa ipotesi del nome Trezza deriva dalle tre cime dei faraglioni. Altre teorie sostengono che il nome derivi da fabbriche di laterizi che avrebbero dato il nome alla contrada Acis Lateritie; un’altra ancora indica che il nome di Trezza derivi da uno scoglio che si trova a venti passi dalla ripa, chiamata Trizza.
Acitrezza presenta tante bellezze da ammirare come i Faraglioni, enormi sassi che, secondo la leggenda, Polifemo lanciò contro Ulisse. Invece, l’Isola Lachea è una riserva naturale che ospita una grande e inestimabile ricchezza faunistica. Successivamente, si passa alla Casa del Nespolo, la casa storia che ispirò Verga a scrivere la sua storia.
Un paesaggio immenso da cui ammirare, da una parte, l’Etna e dall’altra il mare con una spiaggia di origine vulcanica, immersa tra gli scogli neri e un mare azzurro intenso. A completare il paesaggio, è presente nella piazza principale del paese la Chiesa di San Giovanni Battista con facciata in stile barocco e un portale classico.
Giulia Manciagli






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