Il pozzo di Gammazita


Per chi non lo sapesse ( e noi siamo qui per farvelo scoprire ) apochi passi dal Castello Ursino,  nascosto agli occhi dei passanti, esiste un luogo straordinario: il Pozzo di Gammazita.

Dal XII secolo il pozzo è stato uno dei luoghi simbolo di Catania.Annoverato tra i più importanti beni culturali della città oggi rimane vivo però solo nella memoria, perché risiede adombrato e sperduto tra le case del quartiere ebraico della Judeca Suttana cheman mano espandendosi in altezza lo hanno recluso dentro un minuscolo cortile. 

Eppure passati nove secoli, il Pozzo di Gammazita fa ancorabattere forte il cuore di tutti i catanesi. Il suo fascino romantico ha ammaliato poeti, pittori e viaggiatori di ogni periodo, e la sua leggenda si tramanda da generazione in generazione, dal tempo del Vespro fino ad oggi. 

Una prima versione della leggenda narra di un soldato di nome Drouet, o Droetto, il quale, invaghito della bellissima fanciulla Gammazita, l’avrebbe aggredita nel giorno del suo matrimonio, mentre stava per prendere dell’acqua. Gammazita, intuendo di avere scarse possibilità di fuggire, per non cadere nelle mani di Drouet decise di suicidarsi gettandosi nel pozzo. 

In un’altra versione la protagonista è Macalda Scaletta, vedova del signore di Ficara, che respingeva tutte le avances dei cavalieri francesi perché innamorata del suo paggio Giordano, che la ricambiò fino a quando non incontrò Gammazita, del quale si innamorò perdutamente. Questa relazione fece andare su tutte le furie Macalda, che mise alle calcagne di Gammazita il francese De Saint Victor. Gammazita però non cedette mai alle avances del francese. Ed un giorno, trovandoselo di fronte al pozzo mentre stava per prendere l’acqua, decise di perdere la vita gettandosi al suo interno pur di non perdere il proprio onore.

Ancora tutt’oggi l’etimologia del nome rimane oscura, alcuni studiosi ritengono derivi dall’arabo “al gawsit” (luogo della dolceacqua ) principalmente legato alla sue qualità saline. Ma si fa riferimento anche all’unione delle parole “gemma” e “zita”, che sta per fidanzata o sposa. 

Un altro studio racconta di un uomo con una gamba rigida che abitava in una grotta vicino alla fonte, che dunque prenderebbe il nome da questo suo difetto fisico (iamma zita)

Oggi i numerosi problemi relativi allo stato di conservazione attuale del sito hanno dato luogo a diverse iniziative, come l’Associazione culturale Gammazita che dal 2013 porta avanti operazioni di rivalutazione per promuovere la memoria e la storia del sito, amato e a tratti dimenticato dai catanesi. 

Danilo De Luca

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