Addio a Piero Angela, il divulgatore scientifico più amato di tutti i tempi


Divulgatore scientifico, giornalista, conduttore televisivo, Piero Angela è stato indubbiamente il più amato dagli italiani, grazie alla sua capacità di incuriosire e coinvolgere tutte le generazioni con le sue trasmissioni televisive.
Nato a Torino il 22 dicembre 1928, ha frequentato il liceo classico Massimo D’Azeglio a Torino e successivamente il Politecnico di Torino senza completare gli studi universitari a causa dell’assunzione in Rai.
Dalla moglie Margherita Pastore, ha avuto due figli, Christine e Alberto, quest’ultimo sempre vicino al padre durante i suoi diversi viaggi.
I suoi esordi da giornalista iniziarono nel 1951 con il primo incarico nell’ente radiotelevisivo di stato, dopo l’avvento della televisione passò al telegiornale dove divenne prima corrispondente e poi conduttore.
Durante la sua lunga carriera in Rai divenne molto amico del conduttore televisivo Enzo Tortora. “Quando fui protagonista di quella triste pagina, proprio perché lo conoscevo e sapevo che tipo di uomo per bene fosse, ho avuto paura che accadesse lo stesso a me. Da quel giorno ho iniziato a tenere un diario dettagliato di tutto quello che facevo durante il giorno, ora per ora, minuto per minuto. Così, se mi avessero arrestato, sarei stato in grado di dimostrare, nero su bianco, la mia giornata”, le parole di Piero Angela dopo la triste vicenda di Tortora.
Il suo trionfo arrivò quando dall’inizio degli anni 70 si dedicò alla realizzazione di programmi miranti alla divulgazione scientifica, il primo fra i quali fu “Destinazione uomo”.
Nel 1981 Piero Angela, presentando la prima puntata di Quark, spiegò il motivo del titolo non certamente banale: “Il titolo Quark è un po’ curioso e lo abbiamo preso a prestito dalla fisica, dove molti studi sono in corso su certe ipotetiche particelle subnucleari chiamate appunto quark, che sarebbero i più piccoli mattoni della materia finora conosciuti. È quindi un po’ un andare dentro le cose”.
Tuttavia come spiegò Angela nella sua autobiografia era necessaria la realizzazione di un programma “forte” che potesse durare fino al Telegiornale della notte ma soprattutto capace di contrastare la concorrenza con Mediaset e fu cosi’ che nel 1995 nacque “Superquark”.
Dagli anni 2000 Piero insieme al figlio Alberto hanno condotto il programma “Ulisse-il piacere della scoperta” che si avvicina molto agli Speciali di Super Quark.
Sono state centinaia le persone che hanno voluto dare un ultimo saluto a Piero Angela, scomparso il 13 agosto all’età di 93 anni, all’interno della camera ardente allestita nella sala della Promoteca in Campidoglio.
Durante i funerali laici, il figlio Alberto ha voluto ricordare il padre con un discorso molto toccante: “Non è facile per me questo discorso. Sono abituato ad andare a braccio. Un discorso difficile. Le persone che amiamo non dovrebbero mai lasciarci. Vorrei partire dall’ultimo comunicato di papà. Quelle sono state le sue ultime parole. Un discorso non ufficiale, è come qualcuno che parla agli amici. Siamo rimasti colpiti dal ritorno social della notizia, da quante persone lo amassero. Il sentimento è qualcosa che rimane. E i valori sono eterni. Ci ha insegnato attraverso trasmissioni, libri. L’ultimo insegnamento me l’ha fatto non con le parole, ma con l’esempio. Questi ultimi giorni mi ha insegnato a non aver paura della morte. Quando ha saputo che era venuto il suo tempo, ha concluso le trasmissioni, ha inciso l’ultimo disco jazz. Una forza incredibile. Non ho mai visto qualcosa del genere. Aveva un approccio razionale e scientifico alla vita, per questo gli è stato possibile. Mi è sembrato a volte di avere Leonardo da Vinci in casa. Aveva una capacità di sintesi e analisi che metteva tutti d’accordo. Amava questo aforisma: siccome una giornata lieta dà lieto dormire, una vita ben usata dà lieto morire. Mio padre è un esempio per i ragazzi che cercano l’eccellenza. Sarà vivo in tutte le persone che cercano di unire e non disunire, che cercano la curiosità e la bellezza della natura. Che cercano di assaporare la vita. Era una persona con grande umorismo, capace di mettersi a suonare il pianoforte. Era bravo anche nel disegno. Cercherò anche io di fare la mia parte”.
Arianna Pastore

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