Chi era Carlo Alberto Dalla Chiesa, il generale ucciso da Cosa Nostra


L’assassinio Dalla Chiesa dopo l’assassinio di Aldo Moro rappresenta sicuramente il delitto più grave e uno dei momenti più drammatici della storia repubblicana. Era il 3 settembre del 1982 quando da una macchina BMW partirono alcuni colpi di pistola che uccisero il Prefetto e la moglie Emanuela Setti Carraro. Rimase gravemente ferito da un colpo di pistola anche l’agente di scorta Domenico Russo, il quale mori’ dopo qualche giorno all’ospedale di Palermo.
Vennero condannati all’ergastolo per i tre omicidi i vertici di Cosa Nostra; Totò Riina, Bernando Provenzano, Michele Greco, Pippo Calò, Bernardo Brusca e Nenè Geraci. Come esecutori materiali dell’attentato sono stati condannati, Vincenzo Galatolo, Antonio Madonia, entrambi all’ergastolo, Francesco Paolo Anzelmo e Calogero Gangi a 14 anni di reclusione ciascuno.
Ma chi era questo generale ucciso dalla mafia? Nato a Saluzzo, in provincia di Cuneo, il 27 settembre 1920 è stato un generale e Prefetto italiano, entrò nell’Arma durante la seconda guerra mondiale e partecipò alla Resistenza.
Un suo contributo fondamentale fu quello di cercare di combattere il banditismo prima in Campania e poi in Sicilia ed in seguito dopo vari periodi in giro per l’Italia, con il grado di colonnello, comandante della Legione Carabinieri di Palermo, cominciò ad indagare su Cosa Nostra.
Fu l’ideatore del “Nucleo Speciale Antiterrorismo”, attivo dal 1974 al 1976, per combattere l’organizzazione terroristica le “Brigate Rosse” e per riuscire in ciò fece inserire di nascosto alcuni uomini all’interno dei gruppi terroristici, per capire quali erano gli schemi entro cui si muovevano.
Nel 1982 ricopri’ il ruolo di Prefetto di Palermo per contrastare Cosa Nostra ed ebbe da ridire sul poco sostegno da parte dello Stato e sulla necessità dell’invio di poteri speciali che tardavano ad arrivare:”Mi mandano in una realtà come Palermo con gli stessi poteri del Prefetto di Forlì, se è vero che esiste un potere, questo potere è solo quello dello Stato, delle sue istituzioni e delle sue leggi, non possiamo delegare questo potere né ai prevaricatori, né ai prepotenti, né ai disonesti”.
In occasione della ricorrenza dell’uccisione del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, la Rai aveva in programma la trasmissione di una fiction sul personaggio del generale, interpretato dall’attore Sergio Castellitto, ma la notizia che la figlia Rita si presentava come candidata alle prossime elezioni nazionali ha costretto la dirigenza Rai a rimandare la messa in onda della fiction.
Questo preclude di commemorare giustamente il generale Dalla Chiesa,facendo conoscere a un vasto pubblico la sua importante azione contro la criminalità organizzata. In ogni caso tutti noi rimaniamo in una attesa ansiosa di vedere la fiction.


Arianna Pastore

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