Rubrica UN MARE DI PAROLE
a cura di Roberta Mezzabarba
IL MIO GIARDINO
Per anni
ho creduto d’esser sbagliata
e più d’una volta
son quasi arrivata
a sfiorare con le lame
quella parte,
quella fragile,
quella ancora capace d’amare.
M’ero quasi convinta
che amare
fosse una grave debolezza
una colpa senza perdono,
qualcosa da evitare.
Poi,
quando il freddo metallo
ha sfiorato l’arrendevole carne
ho capito,
e invece d’una cavità,
lì, ho eretto un recinto
per proteggere il mio giardino.






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