Le vie di Catania mostrano ancora pezzi storici e datati nel tempo che tutt’ora rappresentano un simbolo tipico del luogo. Uno tra questi è la Torre medievale della città, detta anche Torre del Vescovo, situata in via Plebiscito, vicino l’ex Ospedale Vittorio Emanuele II. Nato come complesso militare, la storia della torre è abbastanza interessante, diventando, di fatto, uno nei più importanti ospedali per l’epidemia della peste.
È stata costruita nel 1302 con lo scopo bellico di proteggere la città, ad oggi è diventato solo uno spartitraffico non tanto considerato dai cittadini che lo attraversano. La sua struttura permette di vedere delle saettiere, ovvero feritoie, nella parte superiore che, ai tempi, gli arcieri scagliavano le frecce. Inoltre, si pensa che fosse presente anche una seconda elevazione in cui all’interno, insieme alla parte inferiore, esisteva un pavimento ligneo.
Il nome attuale della torre ha origini diverse. Intorno al Cinquecento, la città di Catania è stata colpita dalla peste e la torre venne adibita a lazzeretto e acquistata dal vescovo Antonio de’ Vulpone, da cui deriva il nome. Alla torre fu inglobato anche il bastione adiacente, appartenente alle Mura di Carlo V, costituendo l’Ospedale degli Infetti, in vista dei troppi contagiati e degli effetti collaterali diffusi. In questa struttura venivano ricoverati tutti i cittadini infetti nel 1576 e il bastione venne riconosciuto come Bastione degli Infetti.
Oggi, dunque, la torre è situata sul centro della strada, rappresentando una piccola aiuola, fungente da spartitraffico, a ridosso dell’antica acropoli di Catania. La struttura è in pietrame lavici con frammenti di terracotta e malta. È composta da quattro mura, anche se l’ultima venne rimossa volutamente per motivi difensivi.
Giulia Manciagli






Lascia un commento