Fra tutte le città italiane, qual è la più cara? Una domanda, posta oramai da tutti, la cui risposta si nota nelle difficoltà economiche giornaliere che invadono città e famiglie. Ad un aumento dei prezzi che variano dal settore alimentare a quello elettrico corrisponde una vita più costosa che non permette di affrontare sfide ed ostacoli come un tempo.
Una recente classifica, dopo un’indagine condotta dall’Unione Nazionale Consumatori che, in base ai dati d’inflazione del mese di settembre riportati dall’ISTAT, ha identificato il tenore di vita delle città italiane, riportando le prime dieci più care a seguito dell’aumento del costo della vita.
In testa alla classifica, c’è la città di Catania, di fatti rinominata come la “capitale “dell’inflazione. Fra tutte, la città etnea ha un’inflazione altissima, pari al +11%. Un caro vita che, a tutte le famiglie catanesi, costa quasi 2.200 euro in più l’anno. Inoltre, il capoluogo etneo si classifica al primo posto fra tutte le città del Sud anche come stangata annua.
Seguono Palermo e Bolzano, con un’inflazione a +10,8%, mentre un aumento più contenuto si registra ad Aosta con il +7,4% e Catanzaro, con +7,6%. Invece, la città più economia risulta essere il Molise, con Campobasso come città più virtuosa: in questo caso, l’inflazione è del 7,7% e una famiglia spende in media 1.410 euro.
In generale, il tasso medio in Sicilia è del 10,4%, la seconda regione italiana come maggiore crescita di prezzi, preceduta solamente dal Trentino Alto Adige (10,5%).
Una situazione drammatica in tutta Italia che, negli ultimi vent’anni, ha visto una crisi sempre più maggiore: infatti, dal 2001 ad oggi, i prezzi sono paurosamente aumentati. Se, in un primo momento, ad influire sul rincaro è stato il passaggio dalla lira all’euro, oggi tra le cause dell’inflazione si associano la pandemia, la guerra in Ucraina e la crisi energetica.
Giulia Manciagli






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