A ridosso del mese di gennaio, inizia un altro periodo festivo, quello del Carnevale, festa folkloristica maggiormente sentita in Sicilia: una manifestazione che vede le più svariate forme di divertimento dalle maschere carnevalesche ai coriandoli e stelle filanti lanciate da grandi e piccini.
Nell’isola, il Carnevale si organizza in varie città, tra cui quello di Acireale, considerato il più bello di Sicilia, perché immerso nelle vie principali e storiche del barocco siciliano. Quest’anno il Carnevale inizia sabato 4 febbraio e finirà martedì 21, periodo in cui sfileranno carri allegorico-grotteschi di categoria “A” e “B”, carri infiorati, gruppi mascherati e bande. Ogni giornata èaccompagnata da una serata a ritmo di musica e spettacoli di vario genere: tra i tanti ospiti, saranno presenti Nino Frassica, Deborah Iurato e Anna Tatangelo.
Per poter godere dei vari spettacoli, turisti e non residenti nel Comune acese dovranno pagare un ticket di 6 euro. A completare il quadro, sia per grandi e piccini, è stato allestito un luna park nei pressi dell’area C.O.M. e di un mini circo di soli artisti sito in Piazza Cappuccini.
Quali sono le origini del Carnevale acese? La festa del carnevale nella terra acese risale intorno al 1594, a suo tempo chiamata “festi di carnilivari”. Tutto era permesso: si poteva scherzare senza rimanere delusi o offendersi (come accade ancora adesso) e si lanciavano persino arance e limoni, vietati poi a partire dal 1600. La tradizione, invece, che vede la sfilata dei carri in cartapesta inizia nel 1880 e continua ancora tutt’oggi, grazie al lavoro degli artigiani portato avanti da generazione in generazione.
Con il passare degli anni, nonostante le due grandi guerre e le crisi del tempo, il Carnevale di Acireale è andato sempre più perfezionandosi, arrivando persino nel 1996 a far parte della lotteria nazionale insieme al Carnevale di Viareggio e di Putignano.
Perché si festeggia il Carnevale? Questa festa ha origini cristiane: la stessa parola carnevale deriva dal latino “carnem levare”, eliminare la carne, visto che il vero giorno del Carnevale antecede l’inizio della Quaresima, quando non si può mangiare carne.
Giulia Manciagli






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