Dopo due settimane dalla Santa Pasqua, arriva sul calendario un’altra data importante, il 25 aprile, Anniversario della Liberazione d’Italia. Un giorno di festa in tutta la nazione, a cui quest’anno si aggiunge un lungo ponte che dura da sabato fino a mercoledì. Come qualsiasi altro giorno di festa, si organizzano gite, scampagnate, persino viaggi fuori porta, al mare o in montagna. Tuttavia, non bisogna dimenticare perché questa festa è tanto importante per la storia italiana.
Perché si festeggia il 25 aprile? Per dare una spiegazione a questa data, bisogna tornare indietro nel tempo, a 78 anni fa, esattamente nel 1945 e, quindi, nell’ultimo anno della Seconda Guerra Mondiale. La storia racconta che questo periodo è stato abbastanza tragico e l’unica via d’uscita risale proprio all’aprile del 1945.
Proprio il 25 del mese, si associa la fine di un tragico evento: termina il regime fascista e l’occupazione nazista in Italia. Lo stesso giorno vennero liberate Milano e Torino. Sempre giorno 25, il Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia (CLNAI), dai poteri civili e militari conferiti, ha condannato a morte i gerarchi fascisti, tra cui Benito Mussolini, fucilato qualche giorno dopo.
Con la Liberazione si assiste ad un momento storico, che coincide con la fine della Seconda Guerra Mondiale, ma segna anche una nuova fase governativa che porterà al referendum del 02 giugno 1946 e, successivamente la nascita della Repubblica Italiana.
Sebbene la festa nazionale del 25 aprile sia stata dichiarata tale il 22 aprile 1946 su proposta di Alcide de Gasperi, presidente del Consiglio, questa venne istituzionalizzata il 27 maggio 1949. A partire da questa data, in tutta Italia ogni anno si celebra la Liberazione con varie manifestazioni pubbliche. Fra tutti gli eventi proposti, quello più importante vede il Presidente della Repubblica Italiana che, insieme alle più alte cariche dello stato, poggia una corona d’alloro al Milite Ignoto in ricordo dei caduti.
Giulia Manciagli
Acicastello Informa 
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