La stagione estiva è ormai alle porte, il bel tempo sembra ormai primeggiare e, come ogni anno, sono migliaia i turisti, così come gli italiani, a preparare le loro valigie per un weekend fuori porta o viaggi più lunghi. Tra le mete più rinomate c’è sempre la Sicilia, con qualche provincia in particolare, fermo restando che anche il resto d’Italia registra milioni di turisti in visita.
L’unico aspetto negativo che potrebbe far vivere ai turisti esperienze negative è l’overtourism, tradotto in italiano come “sovraffollamento turistico”. Si tratta di un fenomeno abbastanza ostile per i viaggiatori, poiché un elevato sovraffollamento causa spiacevoli inconvenienti, specialmente nelle località più favorite e gettonate.
Il fenomeno comporta, dunque, delle conseguenze di diversa natura, soprattutto colpisce la qualità della vita di ogni cittadino e l’esperienza del viaggiatore. Secondo l’Environment SustanibilityPerformance dell’Unione Europea, il sovraffollamento causa: pessima qualità di aria, elevati consumi di acqua e luce, produzione maggiori di rifiuti, più sostenibilità urbana e, dunque, inquinamento acustico. Altro fattore negativo riguarda il calo del numero di abitanti che ha come conseguenze importanti i problemi legati alle attività commerciali.
La stagione estiva è simbolo dell’overtourism. Citando la Sicilia e le sue mete ambite, questo tipo di fenomeno si può riscontare a Taormina, tanto il suo centro storico quanto il mare: l’overtourismha un impatto negativo per la riserva naturale. Altra località estiva molto gettonata è l’isola di Ortigia, la quale presenta le stesse problematiche. Senza dimenticare delle altre isole, quali Eolie, Pelagie, Favignana; oppure centri storici rinomati come la valle dei Templi di Agrigento. Così numerose sono le località siciliane, tanto quanto lo sono le altre città situate nel resto d’Italia.
Quali potrebbero essere le soluzioni ideali da adottare per contrastare questo fenomeno? Sicuramente le decisioni da prendere non sono facili, tuttavia occorrerebbe trovare ipotesi plausibili che possano offrire sempre gli stessi vantaggi a tutti i viaggiatori. Come già notato e studiato, il sistema a numero chiuso non tanto funziona, anzi ha favorito l’incremento di polemiche. Alcune delle soluzioni ideali potrebbero essere: proporre itinerari alternativi in città o zone meno note, creando la dispersione dei turisti nelle città focus; promuovere sempre il turismo, anche al di fuori della stazione estiva; incentivare zione pedonali o a traffico limitato per ridurre l’inquinamento; coinvolgere l’amministrazione e la comunità locale nelle decisioni turistiche; infine, provare a promuovere un’ipotesi di legge nazionale.
Giulia Manciagli






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