Pasta alla Norma. Da Martoglio a Bellini, l’origine di un piatto lirico.


È il primo piatto della cucina siciliana per eccellenza. Se volete stupire tutti i vostri commensali, a Milano, a Roma, a Londra, o Tokyo , spadellate una ricca pasta alla Norma e lascerete tutti a bocca aperta. E con l’acquolina. Questo piatto nasce proprio a Catania, carico d’amore e di sapori a cui è impossibile resistere grazie al connubio di melanzane fritte, ricotta salata, basilico e salsa di pomodoro tra maccheroni o maccheroncini fatti in casa. 

Ma perché questo primo piatto si chiama proprio “alla Norma” ?

Secondo una prima versione, pare che la “divin pietanza” sia statabattezzata dal commediografo Nino Martoglio durante un pranzo a casa di Anna Musco e Giuseppe Pandolfini, in via Etnea a Catania, intorno all’anno 1920. Tra gli invitati c’erano anche Angelo Musco, fratello di Anna e Saridda D’Urso moglie di uno dei nipoti del Pandolfini. Quando il piatto fu portato in tavola, Martoglio rapito dal profumo e dal gusto squisito della pietanza,rivolgendosi alla cuoca esclamò: “Signora Saridda, chista è ’navera Norma”  paragonando il piatto alla Norma, la famosa opera lirica in due atti del celebre compositore catanese Vincenzo Bellini su libretto di Felice Romani, tratto dalla tragedia Norma, ou L’infanticide di Louis-Alexandre Soumet ( 1786-1845 ). 

L’azione drammatica si svolge nelle Gallie, al tempo della dominazione romana. Nell’antefatto, la sacerdotessa Norma, figlia del capo dei druidi Oroverso, è stata amante segreta del proconsole romano Pollione, da cui ha avuto due figli, custoditi dalla fedele Clotilde all’insaputa di tutti. 

La Norma del Bellini fu composta in meno di tre mesi, nel 1831, edata in prima assoluta al Teatro alla Scala di Milano il 26 Dicembre dello stesso anno. Un’altra versione vuole proprio che durante la sera del debutto uno chef siciliano creò un piatto per omaggiare l’esordio del Bellini, suo conterraneo, chiamandolo proprio “pasta alla Norma”. 

Quello che sappiamo per certo è che il piatto divenne subito celebre, l’opera lirica, invece, impiegò qualche replica in più per essere acclamata come una delle opere più famose del compositore catanese. Talmente acclamata da diventare uno dei cavalli di battaglia della grande cantante lirica Maria Callas, che l’ha registrata per ben due volte nel 1954  nel 1960.

Sebbene ci siano delle discordanze “a pasta ca Norma” è una ricetta apparentemente semplice che nasconde molte difficoltà, a partire dalla scelta delle melanzane, che devono essere della qualità giusta per la frittura, setose e non troppo acquose, poi messe sotto sale e strizzate a dovere prima di essere tuffate nell’olio. La cosa affascinante di questa ricetta è che ognuno personalizza il proprio piatto. Così c’è chi preferisce il caciocavallo o il formaggio ragusano, chi la ricotta infornata, chi più dolce o quella salata, chi invece aggiunge le acciughe e i capperi. Dagli Stati Uniti, direttamente da un articolo del New York Times arriva anche la versione “più ricca” firmata dallo chef Colu Henry che consiglia l’uso dei ditali e l’aggiunta del prosciutto. Ma noi preferiremo sempre la tradizione. . 

Al famoso piatto è stata dedicata anche la Giornata Nazionale della Pasta alla Norma che cade ogni 23 settembre. 

Danilo De Luca

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