“Ma quand’è che u’scummigghiamu?” – chiedono i cittadini catanesi al neo sindaco Enzo Trantino. Ebbene, dopo mesi di restauro, sono stati tolti i teli (da qui la traduzione del termine scummigghiare) del nuovo e ripristinato elefante catanese “U Liotru”. Simbolo emblematico della città, la fontana dell’elefante è tornata di nuovo a splendere per tutta la famigerata piazza Duomo della città, sempre piena di residenti e turisti.
I lavori di restauro, approvati dall’Amministrazione Comunale, sono stati condotti dall’impresa palermitana Scancarello, nota per la sua specializzazione in restauri conservativi; sono iniziati intorno alla metà di aprile e, dopo tre mesi abbondanti di lavori, finalmente la fontana è stata totalmente ristrutturata. I lavori sono stati resi necessari a causa delle condizioni di degrado in cui riversava il monumento, tra cui la pavimentazione artistica totalmente rovinata, differenti strati di carbonato e di patine biologiche che, nel corso del tempo, hanno rovinato l’equilibro cromatico voluto dall’artista ideatore Vaccarini.
Venerdì mattina il sindaco Enrico Trantino, insieme al suo vice e ad altri membri della giunta comunale ha ridato ai suoi concittadini, ma anche a milioni di turisti, la nuova fontana dell’elefante. “Ogni città si riflette nella sua memoria, e l’elefante è un punto certo per i catanesi” – ha dichiarato il sindaco durante la svelata del monumento. “Non avrei pensato quanto potesse mancare il nostro Liotru ai catanesi se non avessi colto le richieste pressanti. È la dimostrazione di come la città sia legata al nostro elefante che rappresenta tutto, da dove veniamo e soprattutto chi siamo. È la nostra resilienza rispetto agli eventi calamitosi e rispetto a tutto ciò che in passato è stato contro Catania”.
Giulia Manciagli






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