Con l’incendio che ha colpito l’aeroporto internazionale di Catania, migliaia di cittadini si trovano costretti a fare i conti con le difficoltà dei trasporti aerei in Sicilia. I terminal dell’aerostazione di Fontanarossa sono resi inagibili, costringendo ad affollare gli scali di Comiso, Palermo Punta Raisi e Trapani Birgi. In mezzo a questa emergenza, Fanpage.it ha deciso di testare le infrastrutture ferroviarie siciliane, mettendo alla prova la mobilità tra le città dell’isola.
La tratta da Catania a Trapani si rivela un viaggio faticoso, sia per i turisti che per i residenti. La riduzione della capacità di atterraggi e partenze all’aeroporto di Catania Vincenzo Bellini ha messo ancora di più in evidenza le difficoltà di spostamento tra le diverse località siciliane. Tra una promessa di Ponte sullo Stretto e l’altra, il trasporto tra le città rimane problematico, e la recente emergenza incendi ha peggiorato ulteriormente la situazione.
Fanpage.it ha deciso di testare il viaggio da Catania a Trapani in treno il 9 giugno 2023. Il risultato è stato sorprendente: più di dieci ore per percorrere circa 300 chilometri, gran parte dei quali su un monobinario non elettrificato e su convogli spesso a gasolio. Un viaggio lungo e faticoso che mette in evidenza le gravi carenze delle infrastrutture ferroviarie in Sicilia.
Il viaggio inizia con un autobus sostitutivo della compagnia Flixbus, necessario a causa della soppressione di alcune parti della tratta Palermo-Caltanissetta-Catania, dovute a lavori di ammodernamento della rete. Solo dopo un centinaio di chilometri di percorso in bus si arriva alla stazione di Caltanissetta Xirbi, da cui si può finalmente salire sul treno.
Questa tratta è considerata una delle più vecchie e problematiche in Sicilia, e la sua situazione è peggiorata a seguito del crollo del Viadotto Himera sull’autostrada A19 nel 2015. Questo incidente ha portato a una maggiore richiesta di collegamenti ferroviari tra Catania e Palermo, ma il trasporto su binari è comunque caratterizzato da gravi lacune.
Un altro esempio di problematica è la frana del 2013 che ha interrotto la via Milo, il collegamento diretto tra Palermo e Trapani. Nonostante le due città siano distanti solo 110 chilometri, per andare da una all’altra in treno bisogna percorrere più del doppio di questa distanza, mediamente in sei ore. Il tragitto richiede di scendere fino a Castelvetrano e poi risalire fino a Trapani, rendendo il viaggio estremamente lungo e complesso.
La situazione del trasporto ferroviario in Sicilia è chiaramente problematica, con tempi di viaggio sproporzionati rispetto alle distanze e infrastrutture obsolete. Mentre il dibattito sul Ponte sullo Stretto continua, è evidente che la mobilità interna dell’isola necessita di soluzioni concrete e di investimenti adeguati per migliorare la qualità dei trasporti e facilitare gli spostamenti dei cittadini e dei turisti.
Danilo De Luca






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