Gelato re dell’estate: tradizione siciliana di ieri e oggi


Chi non ama il gelato specialmente nella stagione estiva? Il gelato artigianale è presente tutto l’anno nei vari bar delle città, ma domina durante tutta l’estate. Indiscussa protagonista del gelato, della sua invenzione e tradizione è proprio la Sicilia: la sua nascita si colloca intorno al 1600 e, fino ad oggi, ha continuato ad essere presente nelle tavole di milioni di siciliani. 

 

Si presume che le radici del gelato affondano durante la dominazione araba che, oltre alla conquista della Sicilia, ha influenzato parecchio la cucina siciliana. All’inizio, per preparare il gelato veniva utilizzata la neve che, prima veniva conservata nelle neviere (scavate sull’Etna) e poi veniva aggiunta ai principali cibi del tempo: uva, succhi e frutta. 

 

Anticamente, il gelato era così famoso che Caterina de’ Medici lo propose durante il suo banchetto nunziale con Enrico II di Valois, facendo arrivare da Parigi i maestri siciliani. Uno dei maestri del gelato è proprio Francesco Procopio: egli sostituì il miele e mise lo zucchero; inoltre, aggiunse il sale con il ghiaccio per essere più duraturo.

 

Al giorno d’oggi, il gelato ha ottenuto numerose conquiste e modifiche, tanto che il mercato economico è andato sempre più crescendo: basti pensare che nel 2022 sono stati raggiunti 2.7 miliardi di euro di geto venduto, il 16% in più rispetto l’anno precedente. Sempre l’anno precedente, sono stati venuti litri e litri di panna e latte, per non contare tutte le tonnellate di pistacchi di Bronte, mandorle e cioccolato di Modica utilizzate per produrre una quantità industriale di gelato.

 

Tra le gelaterie più rinomate d’Italia c’è quella di “Don Peppinu” storico fondatore della gelateria artigianale siciliana che gestisce due gelaterie a Catania, in Via Etnea e a Ognina. Imperdibili a Palermo i “pezzi duri”, tranci di gelato di vario gusto. Invece, a Messina, non si può non assaggiare la granita, bontà ben nota in tutta la provincia. 

 

Giulia Manciagli

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