L’ultimo spot pubblicitario di Esselunga, intitolato “La pesca,” è al centro di una discussione accesa che sta scuotendo il pubblico. Questo noto supermercato ha scelto di promuovere il proprio marchio attraverso uno spot che ha come protagonisti una bambina di nome Emma, rivelato sin dai primi istanti, e una pesca. Tuttavia, è proprio questa “Pesca” a essere diventata il fulcro della discordia tra gli spettatori, in quanto simbolo di riconciliazione tra due genitori separati. L’importanza del gesto si fa chiara quando Emma, anziché consumare il frutto, lo dona al padre venuto a trovarla e gli rivela che è stata la madre a mandargliela. Questo atto di conciliazione, compiuto dalla bambina, sembra voler fungere da mediatore tra due adulti, il tutto condito da una nota di tristezza.
Lo spot Esselunga scatena una tempesta sui social
Questo spot pubblicitario ha scatenato un acceso dibattito negli ultimi giorni, diventando un tema centrale nelle conversazioni online. Secondo i dati forniti da SocialData, che ha condotto un’analisi esclusiva per Adnkronos, si sono verificate più di 850 interazioni al minuto riguardanti lo spot. Nel complesso, la discussione ha generato un impressionante totale di 136.000 menzioni in post pubblici contenenti la keyword di ricerca e ha generato ben 2,5 milioni di interazioni, tra cui reazioni, commenti e condivisioni. I canali social principali coinvolti in questa controversia sono stati Facebook, con il 64% delle conversazioni, e Twitter, con il 20%. Tuttavia, non si può trascurare la presenza di discussioni anche sui Forum, in particolare quelli dedicati ai genitori e alle famiglie, dove è emersa una netta divisione nelle opinioni espresse. Questo spot ha chiaramente catturato l’attenzione dell’Italia e sta suscitando reazioni intense e contrastanti in tutto il paese. In questo articolo, esamineremo a fondo il contenuto dello spot, le ragioni di questa polarizzazione e le implicazioni più ampie per la società italiana.
Dati e Riflessioni sulla Polarizzazione e l’Impatto Sociale
I dati rivelati da SocialData gettano ulteriori luci sulla controversia scatenata dallo spot di Esselunga. La fascia di utenti più attivamente coinvolta nelle discussioni si colloca tra i 35 e i 55 anni, con una predominanza maschile che raggiunge il 69%. Le reazioni degli utenti ai commenti online sono variegate: il 73% esprime immedesimazione e commozione, mentre il 42% manifesta fastidio per l’ambiguità del messaggio e il 49% per l’intromissione della politica. È interessante notare che il 50% degli utenti ha elogiato lo spot, mentre il 40% non l’ha gradito. Inoltre, il confronto con altre tematiche rilevanti è sorprendente: nelle ultime 48 ore, lo spot di Esselunga ha generato quasi dieci volte più conversazioni rispetto a eventi come la Nadef e il terremoto a Napoli, e circa il doppio rispetto alle questioni migranti e al caso Osimhen. Questa polarizzazione sembra rispecchiare le divisioni politiche italiane, con commenti negativi provenienti dai lettori dei quotidiani progressisti, mentre i lettori dei quotidiani conservatori mostrano un atteggiamento più positivo, esprimendo sentimenti di speranza e immedesimazione. Inoltre, sono gli articoli pubblicati su piattaforme dei quotidiani a catalizzare la maggior parte dei commenti, dimostrando l’importanza dei media tradizionali nel plasmare il dibattito online. Facebook è emerso come la piattaforma principale per queste discussioni, con il 64,9% delle interazioni, seguito da Twitter (20,6%). Curiosamente, TikTok è rimasto in coda con solo lo 0,9%, suggerendo che il tema non ha coinvolto particolarmente il pubblico più giovane. Questi dati evidenziano quanto il dibattito su uno spot possa riflettere le dinamiche sociali, politiche e generazionali della società italiana contemporanea.
Esselunga sotto i Riflettori
La ricerca rivela un elemento sorprendente: le polemiche politiche e la proliferazione di meme sui social hanno offuscato il messaggio centrale dello spot di Esselunga. Questo fenomeno potrebbe non aver fatto felice l’azienda stessa. Il presidente di Federdistribuzione, Carlo Alberto Buttarelli, che rappresenta l’associazione della distribuzione moderna di cui Esselunga fa parte, ha espresso il suo punto di vista dichiarando: “Non credo proprio che ci si aspettasse questa risposta mediatica, è stata una pubblicità con uno sforzo importante per dare una visione un po’ emozionale, ma la risposta è stata un po’ sopra le righe”. Ha poi continuato spiegando che lo spot mirava a integrare l’atto della spesa nella vita delle famiglie, qualsiasi esse siano, sottolineando che attribuire ulteriori significati o valori al messaggio pubblicitario potrebbe risultare fuorviante. Questo commento del presidente di Federdistribuzione getta ulteriori riflessioni sullo spot e sulle diverse interpretazioni che ha suscitato, nonché sulle aspettative dell’azienda rispetto alla sua campagna pubblicitaria.
Valeria Buremi






Lascia un commento