Catania piange Laura Salafia, il suo un esempio di fede eresilienza


Se n’è andata all’età di 47, Laura Salafia, la studentessa il cui destino fu stravolto tredici anni fa da un atto di barbara violenza. Originaria di Sortino, si trovò nel tragico percorso di un proiettile vagante che la colpì all’uscita dalla facoltà di lettere di Catania,rendendola tetraplegica tra la seconda e la terza vertebra cervicale. Era il primo luglio 2010, quella notizia sconvolse una città intera. 

Il responsabile della sparatoria fu Andrea Rizzotti, un ex impiegato comunale, con l’intenzione di colpire un pregiudicato, Andrea Gravino, in risposta a un insulto. Tuttavia, Laura, all’epoca 34enne, stava semplicemente dirigendosi a pranzo con dei colleghi dopo aver sostenuto un esame universitario. In un tragico scherzo del destino, si ritrovò nel percorso del proiettile che la colpì alla nuca, lasciandola tetraplegica per il resto della sua vita.

Rizzotti venne arrestato 48 ore dopo l’incidente grazie alla testimonianza precisa di uno studente, testimone degli eventi, che collaborò con la polizia per far luce su questa terribile tragedia. Il colpevole venne condannato a 16 anni e mezzo di reclusione con sentenza definitiva.

Ma la vita di Laura non finisce con un proiettile, dopo una lunga degenza al centro di riabilitazione di Montecatone-Imola e poi all’Unità spinale dell’Azienda ospedaliera “Cannizzaro” di Catania, avvia una collaborazione con il quotidiano “La Sicilia”, che ha ospitato suoi articoli di commento all’attualità e di ricostruzione autobiografica. Nel 2017 la Domenico Sanfilippo Editore pubblica il suo volume “Laura Salafia – Una forza di vita” con una introduzione del giornalista Giuseppe Di Fazio. Il suo messaggio di speranza con cui concluse la presentazione del libro nel 2018, risuona oggi più forte che mai: “La vita è imprevedibile, può cambiare in un istante, però non bisogna mai avvilirsi di fronte al negativo che ci può riservare.” 

Nel libro, anche una cara citazione ad Aci Castello, dove Laura era venuta in gita con i ragazzi dell’Associazione Cappuccini onlus. 

Anche il rettore dell’Università di Catania, Francesco Priolo, ha espresso il suo cordoglio, sottolineando che “Laura è stata un esempio per tutti noi, con la sua forza ha dimostrato che gli obiettivi si possono raggiungere nonostante la sofferenza, la fatica e le difficoltà.” Ha inoltre elogiato il coraggio  nel continuare ad amare la vita e tutte le persone vicine a lei, compresa la comunità accademica.

Anche il sindaco Enrico Trantino e tutta l’Amministrazione comunale di Catania hanno espresso il loro cordoglio per la perdita di Laura Salafia. Il sindaco ha dichiarato: “Per tredici anni, la sua sofferenza ha interrogato le nostre coscienze di cittadini su un atto di violenza che ha colpito una ragazza innocente, ingiustamente vittima di una cinica sorte.” Ha annunciato che sarà intitolato un luogo in città in suo onore, in modo che il suo esempio di donna di cultura, coraggiosa e eccezionale, rimanga un faro per le future generazioni.

Nel 2021, è stata anche onorata dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella con il titolo di “Cavaliere al merito della Repubblica” per il suo straordinario impegno sociale.

Ultima tappa di questo grande percorso, all’inizio di giugno, è stata insignita della laurea ad honorem dall’Università di Catania, un riconoscimento ben meritato per il suo impegno sociale e civile. La cerimonia, aperta dal rettore, ha visto la lettura di brani tratti dal suo volume “Una forza di vita”. 

Laura era anche una fervida sostenitrice della fede, nel 2016 Papa Francesco l’aveva benedetta con un bacio sulla fronte. Il suo esempio rimarrà nell’immaginario collettivo come un simbolo di resilienza e forza di spirito, nonostante le avversità della vita. La sua memoria vivrà eternamente a Catania e oltre.

Danilo De Luca

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