Circa 100 milioni di euro dei 417 milioni destinati alla “Priorità 2 – Istruzione e Formazione”, previsti dal Programma operativo Fse+ 2021-2027”, saranno destinati al miglioramento delle competenze di base e al contrasto alla dispersione scolastica in Sicilia.
Le risorse serviranno, inoltre, a coprire l’ulteriore fabbisogno di docenti e operatori scolastici per il potenziamento del tempo pieno nella scuola primaria e del tempo prolungato nella scuola secondaria di primo grado.
Sono previste anche azioni destinate al personale scolastico per l’aggiornamento professionale e l’innovazione delle metodologie didattiche e il rafforzamento della capacità di governance strategica e amministrativa dell’istituzione scolastica, nonché l’internazionalizzazione del sistema scuola.
In parallelo, la nuova programmazione Fesr prevede risorse per circa 150 milioni di euro che sosteranno la riqualificazione delle infrastrutture scolastiche e delle relative dotazioni tecnologiche ai fini del miglioramento dell’approccio educativo e dell’integrazione nelle comunità territoriali, proprio per il contrasto alla dispersione. Previste anche ulteriori risorse a valere sul Programma nazionale “Scuola e Competenze” Fesr-Fse+ 21-27 direttamente assegnate dal ministero dell’Istruzione.
“Sono in arrivo risorse significative destinate al mondo della scuola e della formazione”, dice Alessandro Aricò, assessore regionale all’Istruzione e alla Formazione professionale. “La Regione vigilerà sull’effettiva efficacia delle azioni messe in campo per il superamento dei divari territoriali. Diviene fondamentale, quindi, intervenire con azioni mirate nei contesti più svantaggiati del territorio siciliano per il successo formativo del singolo studente”.
“In questi anni sono stati raggiunti degli obiettivi grazie al lavoro di rete fatto, che ha sostenuto la crescita dei territori e ha permesso di innestare relazioni solidali e collaboranti per una effettiva crescita educativa, culturale e sociale dei nostri ragazzi. È chiaro che c’è ancora molto da fare per il raggiungimento dei target europei ma il percorso avviato ha segnato la giusta traiettoria”.
A queste risorse si aggiungono i circa 74 milioni del Pnrrassegnati alla Sicilia dal Ministero dell’Istruzione. La cifra, prevista nel Piano nazionale di riprese e resilienza, è stata messa a disposizione delle scuole per interventi progettuali che serviranno a migliorare i risultati nell’apprendimento delle studentesse e degli studenti che rientrano nella fascia di età 12-18 anni, a contrastare la dispersione scolastica e le povertà educative e a superare i divari territoriali.
La Regione Siciliana è stata pilota nel siglare un accordo con il ministero dell’Istruzione che ha previsto azioni di sistema di contrasto alla dispersione scolastica. Azioni sinergiche, dunque, che il governo Musumeci ha messo in atto, rendendo disponibili circa 120 milioni di euro per la lotta alla dispersione scolastica e alla povertà educativa, investendo su iniziative che hanno consentito risultati significativi, come il potenziamento del tempo pieno per la scuola elementare, il recupero dei ritardi nell’apprendimento, laboratori formativi, tirocini e apprendistato.
Risorse che hanno permesso di avviare azioni di tutoring nei confronti degli studenti più fragili durante la pandemia e formazione del personale docente.
L’obiettivo che impone il Pnrr è dunque quello di ridurre la percentuale di ulteriori 2,5 punti, evitando quindi che nei prossimi anni circa 470 mila giovani abbandonino la scuola prima del conseguimento di un diploma. Per questo il ministro ha illustrato le varie azioni messe in campo grazie anche a fondi Pnrr: oltre al potenziamento dei sistemi di vigilanza delle assenze e di segnalazione dell’evasione scolastica, sono stati previsti 600 milioni per le mense scolastiche, perchè il tempo pieno è uno strumento fondamentale per combattere la dispersione, e sono stati stanziati 500 milioni a favore di quei territori, soprattutto al sud, in cui l’abbandono è più alto, con progetti dedicati proprio alle scuole che più hanno manifestato avere alunni con fragilità di apprendimento. E ancora, docenti tutor e docenti orientatori, “primo passo verso una sempre maggiore personalizzazione della didattica», 600 milioni per sviluppare le competenze Stem, 150 milioni per la formazione dei docenti sul multilinguismo. Le scuole, poi, devono essere anche «esteticamente belle, riqualificate, dove si studia con piacere, dobbiamo dare indicazioni precise unitarie per un prototipo architettonico di scuola italiana», ha detto Valditara, anche raccogliendo i suggerimenti di alcuni senatori. Il ministro si è anche impegnato a presentare entro maggio una proposta di riforma degli istituti tecnici professionali che sia sperimentale e che vada ad affiancare il percorso tradizionale. «Ho molto apprezzato il clima costruttivo e stimolante su un tema fondamentale – ha commentato Valditara – per dare a tutti i nostri giovani un’opportunità di successo formativo e di realizzazione professionale. Il ministero sta lavorando a una serie di iniziative importanti che potranno essere arricchite dalle proposte parlamentari».
Danilo De Luca






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