Un situazione preoccupante per il capoluogo etneo. È quanto rivelato da Ecosistema Urbano 2023, il report realizzato da Legambiente in collaborazione con Ambiente Italia e Il Sole 24 Ore che mette in luce le prestazioni ambientali di 105 Comuni capoluogo. Nonostante alcune risposte positive ai quesiti posti dall’organizzazione ambientalista, Catania continua a mostrare andamenti negativi in diversi indicatori. Consumo d’acqua alle stelle: Catania registra un aumento significativo nei consumi di acqua potabile pro capite al giorno, che passano da 92 litri a 246 litri. Questo triplicamento dei consumi è allarmante e richiede un’attenzione immediata per evitare uno spreco eccessivo delle risorse idriche. Perdite nella rete idrica: Sebbene ci sia stata un leggero miglioramento, le perdite nella rete idrica rimangono molto alte, scendendo dal 71% dichiarato l’anno precedente al 61%. Nonostante il miglioramento, questo dato rimane uno dei più alti tra i capoluoghi italiani. Produzione di rifiuti: La produzione di rifiuti pro capite a Catania è scesa dai 723 kg/abitante annui dell’edizione precedente a 621 kg/abitante quest’anno. Tuttavia, Catania continua a presentare uno dei dati peggiori tra le città italiane in questo indicatore.
Raccolta differenziata in aumento: Un punto positivo è rappresentato dalla crescita della raccolta differenziata dei rifiuti, che è salita al 26,2% quest’anno rispetto all’11,4% della scorsa edizione. Tuttavia, Catania rimane ancora ben al di sotto della media italiana dei capoluoghi, che è stata del 62,7% quest’anno.
Trasporti pubblici in difficoltà: La situazione dei trasporti pubblici a Catania è preoccupante, con una diminuzione significativa nel numero di passeggeri trasportati dal servizio di trasporto pubblico locale. Dai già bassi 18 viaggi pro capite all’anno della scorsa edizione, si è scesi a soli 9 viaggi pro capite all’anno.
Eccesso di veicoli: Catania è anche tra le città italiane con il più alto numero di auto circolanti ogni 100 abitanti, con una cifra preoccupante di 78 auto ogni 100 abitanti.
Il report di Legambiente evidenzia la necessità di affrontare con urgenza questi problemi ambientali a Catania al fine di migliorare la qualità della vita nella città e ridurre l’impatto ambientale. È essenziale che siano adottate misure efficaci per gestire in modo sostenibile le risorse idriche, migliorare la raccolta differenziata dei rifiuti e potenziare i trasporti pubblici, riducendo nel contempo il numero di veicoli in circolazione. La collaborazione tra autorità locali, comunità e organizzazioni ambientaliste è fondamentale per affrontare con successo queste sfide ambientali.
Trento si afferma come leader indiscusso per le performance ambientali tra i Comuni italiani, avendo conquistato la vetta della classifica anche due anni fa, ma si era posizionata al secondo posto l’anno scorso.
La città trentina è seguita da Mantova e Pordenone, mentre Cosenza, che si posiziona al settimo posto, si guadagna il titolo di prima città del Sud Italia. Roma, al contrario, si trova in un deludente 89º posto, con Caltanissetta (103), Catania e Palermo (entrambe 105) chiudono la graduatoria.
Il report sottolinea che, nonostante i progressi registrati in alcune aree, sono emersi ritardi e ostacoli significativi nel percorso verso città più sostenibili. Ad esempio, la percentuale di raccolta differenziata è aumentata notevolmente, passando dal 4,4% di media nel 1994 al 62,7% nel 2022, sebbene solo in alcune città. Le piste ciclabili sono cresciute anch’esse, con una media di 10,59 metri equivalenti per 100 abitanti nel 2022, rispetto alla media di 0,16 metri nel 1998.
Tuttavia, alcune sfide persistenti rimangono irrisolte. Il tasso medio di motorizzazione delle città italiane rimane tra i più alti in Europa, con 66,6 auto ogni 100 abitanti. Il trasporto pubblico non raggiunge ancora gli standard europei, con il numero di viaggi pro capite che è sceso da 97 nel 1995 a 65 nel 2022.
Legambiente, che ha stilato questa classifica per tre decenni, sottolinea la necessità di accelerare la transizione verso città più sostenibili e resilienti, specialmente in un contesto di cambiamento climatico in corso. Per affrontare questa sfida, Legambiente sottolinea l’importanza di definire una strategia urbana nazionale e coinvolgere il governo, i sindaci e le comunità locali. Inoltre, sono necessari interventi innovativi e lungimiranti, insieme a risorse adeguate.
Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente, sottolinea la necessità di infrastrutturare le città, migliorando l’economia circolare e riducendo le perdite nell’approvvigionamento idrico. Inoltre, promuovere la permeabilità del tessuto urbano alle acque piovane e diffondere le colonnine di ricarica elettrica nei luoghi pubblici sono passi fondamentali per affrontare la crisi climatica.In questo contesto, le buone pratiche già presenti nei territori italiani sono cruciali per guidare il cambiamento verso città più sostenibili e rispettose dell’ambiente.
Mirko Laurenti, responsabile Ecosistema Urbano di Legambiente, sottolinea che il modo migliore per affrontare le sfide urbane dei prossimi trent’anni è imparare dalle esperienze virtuose e dai sindaci coraggiosi, dimostrando che i progetti di transizione ecologica sono esempi concreti da seguire e replicare.
Il cammino verso città più sostenibili e abitabili è ancora lungo, ma con la volontà politica e l’adozione di buone pratiche, l’Italia può intraprendere con successo questa transizione.
Danilo De Luca






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