Ancora una volta siamo vicini al nuovo cambio solare. Torna il cosiddetto rito annuale di fine ottobre che impegna milioni di persone sparse nel mondo a spostare le lancette delle proprie sveglie o dei propri orologi. Nella notte tra sabato e domenica (28 e 29 ottobre) si passa dall’ora legale a quella solare: più precisamente intorno alle 3 del mattino di domenica 29 si tornerà indietro di un’ora, spostando, di conseguenza, le lancette e permettendo di dormire un’ora in più.
Perché cambia l’orario? Cosa succede? L’ora solare è una conseguenza dell’ora legale. Quest’ultima è stata introdotta durante la Prima Guerra mondiale in modo tale da risparmiare economicamente e sfruttare la luce naturale. Durante la bella stagione, si riducono i consumi energetici, dando spazio alla luce naturale che allunga le giornate primaverili ed estive. Arrivati a fine ottobre tutto cambia: si torna un’ora indietro e le giornate si accorciano. S’inverte così il vantaggio economico sopracitato: piuttosto che allungare i pomeriggi con la luce naturale, in autunno e in inverno si sfrutta la luce naturale del mattino, ma arriverà buio nel primo pomeriggio.
Il cambio dell’ora porta con sé degli svantaggi anche dal punto di vista psicologico, in quanto ha degli effetti negativi sulla vita quotidiana di ciascuna persona. Tra i tanti fattori che colpiscono un individuo c’è la difficoltà di adattarsi ai nuovi ritmi del cambio orario, tra cui la frase ricorrente è sempre “a quest’ora erano le 18 e non le 17!”. Tale fattore può comportare ansia, stanchezza e stress. Il senso di stanchezza è dovuto anche alla sonnolenza, alla confusione dell’orario dei pasti: il corpo abituato ad un determinato orario potrebbe richiedere cibo in orario non consueti a quelli abitudinari. Infine, un altro fattore sicuramente determinante è il disturbo del sonno: il cambio potrebbe comportare difficoltà ad addormentarsi, insonnia e sonno interrotto.
Giulia Manciagli






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