Nonostante sia ormai iniziata da qualche settimana la stagione autunnale, il caldo ancora non smette di dominare le tipiche giornate siciliane. Fino al 30 ottobre 2022 le temperature hanno toccato picchi di 30/32° di massima sia nel palermitano che nel catenese, prolungando la stagione estiva nelle zone marittime e, di conseguenza, anche giorni inoltrati di sole e bagni a mare, come se fosse agosto. Il clima anomalo permette di continuare ad uscire senza ombrello, con abiti e pantaloncini, rinviando il cambio stagione a data da destinarsi.
Secondo gli esperti, tra i dati effettivamente rilevati di quest’ultimo mese, le temperature registrate sono state le più alte di questi ultimi tre anni, i cui valori dovrebbero essere segnati per il mese di settembre e non di ottobre. Non solo, nel giro do un mese sono stati registrati solamente 6 millimetri di pioggia, prefigurando il mese di ottobre come il più secco dal 1921.
Se le nuove previsioni meteo sembrino registrare piogge e temporali, la Sicilia si trova ad affrontare problemi di siccità e desertificazione: essa, infatti, è la regione più a rischio a cause delle continue allarmanti temperature registrate finora. Gli eventi meteorologici registrati hanno inciso molto sulle colture siciliane, tanto da aver lanciato un allarme sull’irrigazione dell’uva da tavola e la consumazione di foraggi provenienti al di fuori dell’isola. Le conseguenze derivano tanto da un punto di vista agricolo quanto economico: dal punto di vista agricolo, la siccità cresce sempre di più, i terreni diventano duri e secchi, non si riesce a praticare neanche il pascolo, mentre le dighe non si riempiono da maggio; economicamente parlando, si hanno maggiori costi per gli agricoltori nel campo dell’irrigazione, ma anche per i costi di trasporto elevati.
Il caldo ha una conseguenza anche sulla desertificazione. Gli esperti affermano che il caldo anomalo ormai è diventato una costante, tanto da provocare la desertificazione al sud e, in particolar modo, in Sicilia. Si sostiene sempre di più la mancanza di piogge con conseguente siccità; si va sempre più ad indentificare la Sicilia come il deserto del Sahara e come l’Africa. Nel continente africano piove a stento una volta l’anno e questo, secondo gli esperti, potrebbe succedere anche in Sicilia. Le uniche piogge protagoniste potrebbero essere solamente violente, a carattere temporalesco, distruggendo ettari vegetazione.
I primi segni di questo cambiamento climatico sono dovuti anche gli incendi che appiccano e toccano la Sicilia intera, con la conseguente distruzione del poco verde dei boschi e degli alberi che rimangono.
Giulia Manciagli






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