Nel contemplare il paesaggio siciliano, non è raro scorgere un albero dal portamento singolare, con foglie lunghe e pendenti: l’Albero del Drago, una presenza rigogliosa che trova spazio persino nelle città.
L’antichissima storia di questo albero è intrisa di aneddoti affascinanti e la sua presenza sulla terra risale a almeno duemila anni fa. La leggenda narra che la pianta ebbe origine dal serpente a cento teste Ladone, il guardiano dell’albero dei pomi d’oro nel giardino delle Esperidi. Durante l’undicesima fatica di Ercole, il serpente fu abbattuto da una freccia e dal suo sangue nacque l’Albero del Drago, noto scientificamente come Dracæna draco (dal greco “drakaina”, derivato da “drakon”, dragone).
Questa maestosa pianta, il cui tronco non presenta anelli di accrescimento interni, rendendo difficile determinarne l’età, produce una resina che si colora immediatamente di rosso. Per gli antichi, questo liquido prezioso era conosciuto come “sangue di drago” e veniva commercializzato a costi elevati. Maghi, alchimisti e guaritori lo consideravano un autentico tesoro dalle proprietà portentose, utilizzato per curare emorragie, ferite, piaghe e persino la lebbra. Si credeva che il sangue di un drago avesse il potere di fortificare quello umano. La resina dell’Albero del Drago era impiegata anche per tingere stoffe e strumenti musicali, contribuendo alla lotta contro la ruggine.
Oggi, le proprietà magiche dell’Albero del Drago rimangono un retaggio folkloristico della sua ricca storia. La pianta, estremamente robusta e facile da coltivare, ha trovato un ambiente favorevole in Sicilia, dove prospera senza richiedere eccessive cure. I semi germinano lentamente in tre o quattro settimane, rendendo la sua crescita un processo paziente e affascinante.
Gli alchimisti del passato utilizzavano la resina di questa straordinaria pianta anche per curare ferite e malattie gravi. La credenza che il “sangue di drago” potesse fortificare il corpo umano era diffusa, contribuendo alla sua reputazione di elisir miracoloso.
Attualmente, in Sicilia, sono censiti sette alberi di Drago considerati “monumentali”, distribuiti tra Catania, Messina e Palermo. Questi imponenti esemplari sono testimonianza della longevità e della bellezza di questa specie botanica.
Guardando la maestosa chioma dell’Albero del Drago, è impossibile non lasciarsi trasportare in mondi lontani e mitologici. Mentre esemplari più antichi, come “El drago milenario” a Tenerife, resistono come custodi di leggende, in Sicilia, questi alberi rappresentano un vero e proprio patrimonio botanico che continua a incantare e affascinare chiunque abbia la fortuna di ammirarli.
Danilo De Luca






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